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Gli obiettivi del prof. Cardinali sono sempre stati gli stessi: la conservazione e l'educazione

di Luca Verrucci

foto di copertina

Quando ho saputo della rinuncia di Gianni Cardinali all'incarico di Direttore dell'Oasi ho pensato che qualcuno avrebbe potuto non capire. Perché tutto sommato l'Oasi del Lago di Alviano è un area protetta, già da tempo attrezzata con alcuni sentieri e dove non si può cacciare. Non basterebbe quindi un po' di personale per far da guida alle scolaresche e riparare i capanni di osservazione? Serve proprio un direttore o forse era solo un ufficio mantenuto per tener buono un rompiscatole con il merito, beh certo, almeno quello sì, di avere determinato la nascita dell'Oasi?

Allora mi sono detto che forse potevo ricordare meglio di che si tratta, sebbene non abbia a disposizione dati precisi e nonostante molte cose si siano evolute da quando, dieci anni fa, svolsi il servizio civile come obiettore di coscienza all'Oasi.

Gli obiettivi del prof. Cardinali sono sempre stati gli stessi: la conservazione e l'educazione. Ma conservare qualche centinaio di ettari, stretti, come sono i nostri fondovalle, tra un'autostrada, due ferrovie, due strade provinciali e una centrale idroelettrica, non poteva significare recintare e regolamentare le visite. Conservare per lui ha voluto dire capire quali fossero le potenzialità del luogo e fare di tutto perché la maggiore biodiversità possibile si sviluppasse: quindi realizzare zone con diverse profondità dell'acqua perché fossero adatte agli uccelli con le zampe corte e ai trampolieri, limitare l'espansione della invadentissima canna di palude a favore dei prati umidi, piantare specie praticamente scomparse come la farnia per diversificare il bosco, aumentare gli stagni vicino alla torre di osservazione (credo l'unico luogo nei dintorni dove sia possibile sentire in tarda primavera un gracidare assordante), ricavare scarpate sabbiose adatte alla nidificazione dei gruccioni.

L'educazione non ha potuto limitarsi alla visita guidata a tappe (come quelle a cui partecipammo noi alle scuole medie quando l'Oasi era nata da poco). Educare è consistito nel predisporre un laboratorio con ottimi microscopi per dare il massimo sviluppo ad una delle esperienze più entusiasmanti che è possibile fare a scuola: la scoperta della vita presente in una goccia d'acqua stagnante. Educare ha significato organizzare percorsi che stimolano la curiosità; perché neanche da adulti abbiamo la pazienza, come fanno gli inglesi, di sederci per mezz'ora nello stesso posto di osservazione ed attendere il passaggio dell'airone, figurarsi come sia facile interessare dei dodicenni impazienti in una giornata nebbiosa in cui non passa neanche una cornacchia. Ma educare ha significato anche realizzare la pista ciclabile dalla stazione di Alviano all'ingresso dell'Oasi in maniera che sia possibile arrivare comodamente con la bicicletta, trasportandola sul treno (anche da Orvieto, perché no?).

Tutto questo è avvenuto mentre ci si doveva difendere dai depuratori che scaricavano proprio là dove nidificavano i germani, dal Tevere carico di nutrienti, da quelli che, legittimamente, non gliene importava niente e da quelli, più pericolosi, che tentavano di sfruttare a loro esclusivo vantaggio la presenza dell'Oasi. Gianni Cardinali ha condotto la sua gestione, con ostinazione e talvolta anche con superbia, mettendo sempre avanti però il bene dell'Oasi e di quelli che ci lavorano al proprio prestigio o a qualche forma di carriera. Si può parlare con lui per ore dei mille problemi che ha incontrato in passato o che sta incontrando nei progetti, ma non verrà mai meno la sua concezione della cosa pubblica.

Per questo penso che sia sbagliato, come è stato scritto anche in questi giorni, parlare dell'Oasi di Cardinali: perché in realtà è Gianni che appartiene di diritto all'Oasi. Chi conosce il valore di quel territorio deve fare di tutto per non lasciare che un suo pezzo fondamentale se ne distacchi.

La locandina........................................................................

Pubblicato il: 03/03/2008

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