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Galanello. Buone notizie sul fronte industriale

Un distretto tessile in espansione, con speranze da riporre nelle telecomunicazioni, nella meccanica di precisione e nell'agroalimentare: il tutto con prospettive di filiera

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Un distretto tessile in espansione, con speranze da riporre nelle telecomunicazioni, nella meccanica di precisione e nell'agroalimentare: il tutto con prospettive di filiera. Passa da qui, per il presidente del Crescendo, Fausto Galanello, il progetto di ampliamento della zona industriale di Bardano (almeno il I stralcio di 8 ettari, quando si uscirà dal pantano dell'esproprio).

Ma le novità per Bardano non stanno tutte negli insediamenti: il rilancio dell'area passerà, infatti, attraverso un progetto di riqualificazione, in cui sono da segnalare, tra l'altro, l'arrivo delle 'telecamere' per la sicurezza degli imprenditori e un nido a servizio dei dipendenti dell'area. "La sicurezza è un problema molto sentito" indica Galanello che, a questo proposito, ha intenzione di "proporre un sistema di video sorveglianza che sfrutti la banda larga". Ma in ballo c'è anche la creazione di un nido "aziendale". "Ci stiamo lavorando", annuncia il presidente del Crescendo, "basti pensare che, nel giro di poche centinaia di metri, ci sono circa 3-400 addetti (tra il tessile, Xaltia e Acas) e molte sono donne". La riqualificazione che comprende anche proposte sul "risparmio energetico per abbattere i costi d'impresa", verrà presentata in Regione entro la primavera.

Quanto agli insediamenti, Galanello mette in mostra le luci ma non nasconde neanche le ombre. La zona industriale "sconta ritardi - dice - per difficoltà insediative che hanno dirottato altrove alcuni investimenti". Effettivamente non è molto economico insediarsi ad Orvieto, dove, stando ai prezzi forniti dal consorzio, si compra al doppio del prezzo di Baschi o di Fabro, per non parlare delle aree di Castiglione o Bagnoregio dove i prezzi arrivano anche ad un decimo rispetto a quelli di Orvieto. "Chi sceglie Orvieto- dice Galanello - lo fa per legare il proprio marchio ad un'immagine di qualità". E' il caso delle aziende che hanno segnato la rinascita del tessile: dopo la fine di Mco che a regime aveva 82 operaie, ora, tra Sphera e Grinta, le maestranze sono circa 130. "Entrambe - commenta Galanello - stanno lavorando su progetti di filiera con prospettive di crescita nell'immediato".

Altre prospettive si stanno aprendo nel settore delle telecomunicazioni e della meccanica di precisione, in quest'ultimo settore sono già operanti, in regime di filiera, tre ditte a ponte Giulio (Cavalloro, Ocm, Galavanica 2000). Ma sono in corso anche trattative con una società romana che produce software per servizi sull'info mobilità. La prospettiva potrebbe essere di una trentina di posti di lavoro.

Infine, l'agroalimentare: anche qui si vorrebbe lavorare sulle filiere sviluppando, ad esempio, la lavorazione della carne. Ma anche qui, al momento, si scontano difficoltà insediative: non ha ancora trovato una sede, ad esempio, (un'ipotesi è l'Arusia) la latteria di Sferracavallo che dovrebbe rinascere dalle sue ceneri, grazie all'intervento della Zootecnica viterbese.

Infine, le infrastrutture. Il casello? Il Crescendo ne auspica la realizzazione, così come confida nel completamento della complanare. "Sono preoccupato dalle discussioni -dice però Galanello - non vorrei che ci dovessimo ritrovare domani senza il casello e con mezza complanare, vigileremo".

Pubblicato il: 29/02/2008

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