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Sei evasori nella rete delle Fiamme Gialle

Sottratti al fisco oltre 5 milioni e mezzo di euro. Circa il novanta per cento delle aziende orvietane hanno aderito al condono. Denunciata per frode fiscale una imprenditrice di Fabro che avrebbe bruciato i libri contabili

Cronaca

di Vincenzo Carducci

Sei evasori fiscali nella rete della Guardia di Finanza di Orvieto. Le fiamme gialle orvietane, dirette dal tenente Gennaro Pino, nel corso dei primi sei mesi del 2003 hanno scovato sei evasori totali, vale a dire soggetti completamente sconosciuti al fisco. Si tratta di tre imprenditori del settore agricolo e tre impresari edili. L'evasione maggiore spetta ad un imprenditore edile di Orvieto che, tra ricavi non denunciati ed Irap non pagata ha nascosto al fisco circa un milione e mezzo di euro. Nella rete dei controlli sono finiti anche altri tre imprenditori, due di Orvieto ed uno di Monteleone, il proprietario di un'azienda agricola di Fabro ed un produttore di olio di Ficulle. Complessivamente, nel periodo che va dal 10 dicembre 2002 al 20 giugno 2003, la Guardia di Finanza di Orvieto ha appurato una sottrazione al fisco di oltre 5 milioni e mezzo di euro. I ricavi non dichiarati, oltre due milioni di euro, ed il mancato pagamento dell'Irap, circa 2 milioni e duecento mila euro, le voci più sostanziose a cui si aggiungono quasi un milione di euro di costi non deducibili e circa 300 mila euro di Iva evasa. Un risultato, relativo agli evasori totali, che supera di gran lunga quello registrato nello stesso arco di tempo dell'anno precedente quando nel complesso venne accertata un'evasione di 356 mila euro. Nell'ambito dell'attività della Guardia di Finanza è stata anche denunciata per frode fiscale la proprietaria di un negozio di abbigliamento di Fabro. Secondo l'accusa avrebbe occultato e distrutto i libri contabili giustificandosi con mirabolanti storie su improbabili incendi in cui sarebbero rimasti coinvolti i registri fiscali.

Agli orvietani piace il condono Il 2003 è anche l'anno dei condoni fiscali. Tutti i contribuenti orvietani nei cui confronti sono state avviate attività ispettive inerenti le annualità interessate dalla sanatoria, vale a dire dal '97 al 2001, hanno aderito ai condoni con una netta predominanza del condono tombale. In questi primi sei mesi sono stati una ventina gli accertamenti avviati dalla Fiamme Gialle. "In generale - commenta il tenente Pino - circa il 90 per cento delle aziende orvietane ha fatto o farò ricorso al condono per sanare ogni pendenza con il fisco".

Gli scontrini? Un optional Nel primo semestre dell'anno in corso quella degli scontrini non emessi si conferma ancora una volta una piaga. Nei 250 controlli operati fino ad ora in 50 casi il commerciante di turno non ha rilasciato il regolare scontrino. La percentuale più alta delle violazioni ad Orvieto e Fabro, intorno al 75 per cento, segue Baschi.

Cara vecchia e falsa lira La lira non è ancora del tutto scomparsa dalle tasche degli orvietani. Ma quelle che ci sono in circolazione sarebbero false. La Guardia di Finanza, tra gennaio e marzo scorso, ha appurato sei casi di contraffazione di banconote che riguardano la vecchia lira per un totale di 280 mila lire. In altre sette occasioni, verificatisi tra aprile e giugno, sono invece scoperte banconote false per 170 euro. Tutte le denunce sono arrivate dalle banche in cui ignari clienti avevano depositato le monete falsificate.


Un libro nelle scuole contro l'uso delle droghe

Pubblicato il: 25/06/2003

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