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Il lascito De Solis non si tocca

Lo affermano Giuseppina Barloscio e Altracittà, preoccupati di un blitz regionale su quei beni lasciati per i vecchi orvietani

ORVIETO - I proventi di palazzo Nicosia a Roma, oggetto del lascito De Solis, non si toccano. Non piacciono al presidente dell'associazione Piccolomini, Giuseppina Barloscio ma anche ai consiglieri di AltraCittà le espressioni con cui la Regione, in risposta ad una richiesta di chiarimenti inviata dalla stessa Barloscio, dice che i proventi di palazzo Nicosia andranno "prevalentemente" alla sanità orvietana. Il lascito su questo è chiaro: la contessa Sabina De Solis Ciogni vedova Faina ha lasciato il palazzo romano all'Ospedale di Orvieto, "con lo scopo di fare una corsia  per i vecchi malati cronici non accolti all'Ospizio locale di San Giorgio, né accolti dalle loro famiglie" (posti letto per lungodegenti)".  

Dunque, i proventi non dovranno andare "prevalentemente" alla sanità orvietana, ma per intero. Pena, il rischio che l'erede universale della contessa, l'Istituto piccolo Cottolengo don Orione, posso tornare alle vie legali per rivendicare il bene.  Di qui la proposta di AltraCittà, accolta all'unanimità in Comune, di un'audizione tra conferenza dei capi gruppo, Regione, Asl ed associazioni.

Pubblicato il: 23/02/2008

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