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Il presidente di Rpo non risponde ai consiglieri. Non ha l'autorizzazione del sindaco a parlare

Gravissimo fatto di arroganza istituzionale, scarso rispetto dei consiglieri, qualche dubbio sulla trasparenza

foto di copertina

Il 14 febbraio si è riunita la Conferenza dei capigruppo con tanto di audizione del Consiglio di amministrazione di RPO. Ma il presidente Stanislao Fella non ha potuto rispondere alle domande dei consiglieri perché non autorizzato dal sindaco. La necessità dell'incontro era stata espressa dalla minoranza consiliare ed era stata poi sostenuta da tutto il Consiglio comunale.

Ovviamente non l'ha presa bene Maurizio Conticelli, che ha rilevato un atteggiamento di chiusura che era nei fatti, al di là delle chiacchiere. Infatti, che l'avvocato Stanislao Fella presidente RPO sostenesse di non poter parlare con i consiglieri senza l'autorizzazione del socio di maggioranza, il sindaco, potrebbe essere discutibile ma può avere dei fondamenti giuridici, anche se non certamente di opportunità.
Fella, convocato dai capigruppo poteva benissimo chiedere l'autorizzazione al sindaco, il sindaco, sapendo che era convocato Fella avrebbe potuto autorizzarlo a rispondere ai consiglieri. Se non c'era nulla da nascondere e se si vuole davvero operare con trasparenza, certi errori di comunicazione non sono possibili.
Se un fatto del genere avvenisse in buonafede, segnalerebbe un'assoluta mancanza di rispetto da parte di sindaco e di Rpo nei confronti del Consiglio comunale e dei suoi rappresentanti. Se non ci fosse buonafede, allora non ci sarebbe trasparenza, alla faccia della partecipazione.

Insomma, un brutto fatto, emblematico di un'arroganza istituzionale inaccettabile.

Riportiamo per esteso mla dichiarazione dell'avvocato Fella, presidente di RPO:

"· Audizione con CdA RPO. Presenti: Stanislao Fella (Pres. RPO), Americo Maresci (V. Pres. RPO), Claudio Pollini, Mario Angelo Mazzi.

 

Avv. Stanislao Fella (Presidente RPO Srl) ha ringraziato per l'invito all'audizione ricambiando l'attestato di stima di Conticelli così come tutto il CdA di RPO presente al completo. "Affinché non si creino equivoci - ha proseguito - mi trovo obbligato a dover avvisare questa commissione della nostra impossibilità in mancanza di una delibera di Giunta e di una autorizzazione formale del Sindaco di disquisire in qualsiasi modo di quella che è una società privata a tutti gli effetti, ancorché partecipata sotto il profilo pubblico. Il nostro è un atteggiamento doveroso, non voluto. Siamo ben disponibili e saremo ben contenti di illustrare a questa commissione ogni risultato peraltro pregevole che sinora riteniamo di aver raggiunto, ma il fatto di entrare nei dettagli ci è impedito da un dovere di riserbo per quanto riguarda l'attività strettamente connessa alla gestione di una società che seppure partecipata pubblicamente rimane a statuto di diritto privato. Quel che riguarda il funzionamento della società e la correlazione di questa con la pubblica amministrazione deve essere autorizzato, questo perché non credo che la gestione di questa società non sia ad un livello complanare con la politica, questa società deve comunque riferire o rispondere al Sindaco che a sua volta risponde alla Giunta e questi organi insieme al Consiglio Comunale che è sovrano. Il livello politico non riguarda il CdA della società che deve essere autorizzato a bypassare questa gerarchia per poter illustrare ogni e qualsiasi domanda o portare ogni o qualsiasi documento ritenuto necessario. Senza questa autorizzazione  tradiremmo un dovere di riservatezza e di mandato. Un atteggiamento doveroso, ripeto, tutt'altro che strategico. La riunione di stasera è comunque utile perché almeno conosciamo le richieste che vengono avanzate".

Pubblicato il: 19/02/2008

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