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Cardinali. Per il difensore non solo non c'è il dolo ma neanche il reato

L'organo inquirente che ha attentamente esaminato la singolare e delicata vicenda, si è convinto della buona fede del professor Cardinali, pur tuttavia rilevando l'illeicità del fatto

ORVIETO - Non solo non c'è il dolo ma neanche il reato. E' quanto andrà a sostenere al processo, fissato come detto il prossimo 4 luglio, il legale difensore del professor Gianni Cardinali accusato di rivelazione del segreto di Stato per alcuni 'scatti' ai lavori della ex Smef.

"L'imputazione - illustra Sergio Finetti - è stata derubruicata nella più lieve ipotesi colposa. Ciò in quanto, a seguito di un interrogatorio e di memorie difensive, l'organo inquirente che ha attentamente esaminato la singolare e delicata vicenda, si è convinto della buona fede del professor Cardinali, pur tuttavia ritenendo 'inescusabile' l'errore sulla non illeicità della condotta posta in essere. Sarà compito della difesa, a questo punto, dimostrare al giudice del dibattimento l'assenza di ogni connotato di illeicità nel fatto imputato a Cardinali".

Pubblicato il: 16/02/2008

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