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Un saluto solenne ha accompagnato l'uscita dalla chiesa dei quattro feretri Cignelli

Una trentina di scoppi assordanti, di quelli che in genere chiudono lo spettacolo dei fuochi, insieme al pianto disperato dei figli, ha gonfiato di lacrime gli occhi delle circa tremila persone

di Stefania Tomba

ORVIETO - La magia dei fuochi che per anni ha fatto splendere il cielo delle feste dei castiglionesi, ieri, Castiglione l'ha voluta restituire ai Cignelli come un omaggio, un saluto solenne che ha accompagnato l'uscita dalla chiesa dei quattro feretri.  Una trentina di scoppi assordanti, di quelli che in genere chiudono lo spettacolo dei fuochi, e che, insieme al pianto disperato dei figli, ha gonfiato di lacrime gli occhi delle circa tremila persone che ieri pomeriggio in chiesa, sulla piazza e ancora lungo le vie della cittadina hanno voluto prendere parte ai funerali delle quattro vittime dell'esplosione alla fabbrica Cignelli: Renato Cignelli di 44 anni con la moglie Rosanna Abatematteo di 41 e Fiorenzo Cignelli, 58 anni con la moglie Elisabetta Tirinnanzi di 53.

Per loro ieri pomeriggio, col lutto cittadino dichiarato dal sindaco, si è svolta la cerimonia funebre alla presenza delle massime autorità locali, regionali e il cordoglio espresso anche dal consiglio dei ministri. Ma a Castiglione ieri pomeriggio c'era soprattutto tanta gente comune che la piccola chiesa di San Filippo e Giacomo - gremita di familiari e autorità - non è riuscita a contenere. "Un gesto di fede e solidarietà che possa diventare di forza e di speranza per chi ha davanti a se una vita e per chi porta con se questo grande dolore", ha detto il vescovo di Viterbo, Lorenzo Chiarinelli (che ha concelebrato insieme al vescovo di Orvieto, Giovanni Scanavino) rivolgendosi ai figli, inconsolabili, delle vittime.

 Oltre ai tre figli di Renato e Rosanna di 11, 15 e 18 anni, ha assistito alla cerimonia anche Giandomenico, uno dei due figli Fiorenzo che, gravemente ustionato, ha raggiunto Castiglione in ambulanza per l'ultimo saluto ai genitori. E poi le associazioni sportive, i comitati festeggiamenti, i compagni di scuola e quelli del pallone, vestiti con i colori ufficiali delle maglie. E sul sagrato della chiesa, tanti fiori. Rossi quelli che avvolgevano i quattro feretri che, al termine della cerimonia, sono stati accompagnati verso il cimitero appena fuori l'abitato del paese da un corteo senza fine.

Tra le autorità hanno preso parte alla cerimonia il prefetto di Viterbo, Alessandro Giacchetti e quello di Terni, Sabatino Marchione, gli assessori regionali al lavoro di Lazio e Umbria rispettivamente Alessandra Tibaldi e Mario Giovanetti, il vicepresidente della Provincia di Terni, Loriana Stella e il presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Mazzoli oltre a tanti sindaci tra l'Orvietano e il Viterbese, l'onorevole Ali Rashid e le rappresentanze delle forze dell'ordine.

Pubblicato il: 15/02/2008

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