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Ennesimo sopralluogo tra le macerie dello stabilimento Cignelli

Al centro delle ricerche il repertamento di nuovo materiale per l'individuazione della possibile causa della deflagrazione

ORVIETO - Ennesimo sopralluogo ieri mattina degli agenti del commissariato di Orvieto e dei tecnici della scientifica sulle macerie dell'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio Cignelli.  Al centro delle ricerche il repertamento di nuovo materiale per l'individuazione della possibile causa della deflagrazione che, a distanza di una settimana dalla tragedia, resta senza un perché. Gli inquirenti non promettono risvolti immediati, anche perché le eventuali ipotesi andranno formulate sulla base delle risultanze delle perizie disposte dalla procura, quella balistica, chimica e autoptica.  Su quest'ultimo fronte è atteso ancora il pronunciamento dei periti sul dna per identificare le quattro salme e ottenere il nulla osta dal magistrato per la sepoltura.  

Le vittime sono i titolari della ditta: Renato Cignelli, di 44 anni con la moglie Rosanna Abbatematteo, di 41 e Fiorenzo Cignelli, di 58 con la moglie Elisabetta Tirinnanzi, di 53.  Il disastro risale a mercoledì scorso quando, intorno alle 10,35, un'esplosione, udita a chilometri di distanza, ha fatto saltare in aria il reparto confezioni della fabbrica all'interno del quale la famiglia, esperta del settore da generazioni, stava preparando una commessa.  Dall'esplosione e dall'incendio che ne è seguito si è salvato soltanto il figlio della prima coppia che si trovava in quel momento all'esterno del fabbricato. Giandomenico Cignelli è tuttora ricoverato al Sant'Eugenio di Roma, con ustioni di secondo e terzo grado sul 30% del corpo. 

Pubblicato il: 13/02/2008

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