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Incontro associazioni di agricoltori e venetarie promossi dalla Comunità montana

Riprenderanno nei prossimi giorni le attività di contenimento della specie cinghiale. Ma cominciano a fare danni anche caprioli e daini

La Comunità Montana, dopo aver verificato con la Provincia di Terni la prima fase relativa alla attuazione del protocollo d'intesa per il contenimento della specie cinghiale e per la riduzione dei danni in agricoltura, ha promosso una serie di incontri con le associazioni  agricole (CIA, COLDIRETTI, UNIONE AGRICOLTORI) e venatorie (ARCICACCIA, LIBERA CACCIA, FEDERCACCIA e rappresentanti delle squadre di cinghialisti) per dare seguito alle attività di gestione faunistica sul territorio di propria competenza, riguardante il demanio regionale e le aree protette dello STINA.

Gli incontri si sono svolti a San Venanzo ed Allerona, cui hanno partecipato anche i tecnici provinciali ed i rappresentanti dell'ATC n° 3.

Nell'occasione sono stati illustrati dalla Comunità Montana le attività svolte e gli interventi realizzati, che hanno riscosso l'apprezzamento  dei presenti, anche per la evidente volontà dimostrata dalla Comunità Montana di coinvolgere i vari soggetti presenti sul territorio al fine di giungere a forme condivise di gestione del territorio.

Le associazioni agricole, sa da un lato hanno sottolineato la priorità delle azioni a tutela dei loro associati, dall'altra hanno mostrato piena disponibilità al dialogo con il mondo venatorio, al fine di ricercare soluzioni di reciproco vantaggio piuttosto che alimentare polemiche improduttive.

La presenza dei tecnici provinciali ha consentito inoltre ai rappresentanti del mondo venatorio di confrontarsi sulle tecniche di contenimento degli ungulati e di prevenzione dei danni in agricoltura, nonché di acquisire ulteriore consapevolezza sulla necessità di giungere a forme di gestione del territorio largamente condivise dalle comunità locali.

Il presidente della Comunità Montana, Giorgio Posti, nel ribadire l'impegno per ricercare e favorire un costante dialogo con i presenti, ha evidenziato anche la necessità di riprendere le attività di contenimento dei cinghiali mediante tecniche di trappolamento, che erano state sospese in coincidenza dell'attività venatoria. Ha inoltre segnalato la presenza di nuove emergenze costituite dall'eccessivo carico di altri ungulati, con riferimento a daini e caprioli, che stanno provocando danneggiamenti ai boschi in rinnovazione all'interno delle aree protette gestite dall'Ente stesso.

Per tali motivi è stata richiesta la collaborazione di Regione e Provincia al fine di giungere alla predisposizione di veri e propri piani di gestione faunistica in grado di rispondere sia alle esigenze di ordine naturalistico, che alle istanze provenienti dal settore agricolo che venatorio del territorio della Comunità Montana.

Pubblicato il: 06/02/2008

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