Il Corteo delle polemiche
Domenica si è verificata un vergognoso "spezzettamento" tra corteo e processione. Quali sono i motivi? Nicoletta De Angelis, direttrice artistica: 'Manca un coordinamento super partes'
Società
di Valeria Cioccolo
Sbagliare è umano. E se ci sono colpe non sono mai da una parte solamente. Cosa è successo ieri al Corpus Domini? Perché la festa più importante della città che richiama turisti, religiosi e devoti da tutto il mondo, che vanta uno dei più bei cortei storici, con costumi curati nei minimi dettagli quest'anno ha lasciato l'amaro in bocca, primo fra tutti agli orvietani? Abbiamo parlato con Nicoletta De Angelis, direttrice artistica del Corteo, che ci racconta cosa è successo. Il corteo storico, con i suoi 400 figuranti esce alle 9 dal Chiostro di San Giovanni e si dirige verso il Palazzo del Capitano del Popolo, da cui si prepara all'uscita ufficiale. C'è l'accordo di ricevere l'OK dalla Cattedrale per poter partire e unirsi alla processione religiosa. Circa alle 9.30 l'OK arriva e, considerando che il corteo impiega circa una ventina di minuti prima di raggiungere al completo piazza Duomo, considerando il caldo (un ragazzo si era sentito male durante il tragitto dal chiostro al palazzo del Popolo), ci si aspettava che, raggiunta la piazza, la processione fosse pronta. Invece non è stato così. Ad un certo punto, visto che evidentemente "qualcuno si è dilungato troppo con la predica", si decide di procedere. Risultato? Non solo per quasi tutto il percorso il corteo storico e la processione religiosa sono completamente staccati l'uno dall'altra, con grande delusione di chi assisteva alla manifestazione, ma, all'interno della stessa processione, vi era uno "spezzettamento" imperdonabile tra varie parti, tra gli arazzi e il Corporale … Ma dagli errori si spera che si possa imparare. Manca evidentemente una coordinazione tra la parte civile e religiosa della festa, ma anche all'interno della stessa processione. Il problema è che non c'è un servizio d'ordine serrato e soprattutto non c'è mai stato un coordinatore super partes che favorisca lo sviluppo di un dialogo veramente costruttivo. Se c'è dialogo, comunicazione, non solo si potranno risolvere problemi come quello di domenica, ma non si potrà che migliorare. Si potrebbe pensare di variare il corteo religioso rispetto ad ora, ad esempio le parrocchie potrebbero unirsi a mano a mano che la processione vi passa di fronte. D'altra parte non è la prima volta che si verificano polemiche tra le varie parti dell'organizzazione, quella civile e quella religiosa, tant'è vero che qualche anno fa il vescovo decideva di chiudere le porte ai figuranti del corto storico.
Non si sono presentati gli stessi problemi per il Corteo delle Dame. Perché? Forse perché già dalla prima volta sono andate ad assistere alla messa, perché sono sempre puntuali nel presentarsi in Duomo alle sei meno cinque e si siedono in chiesa ad aspettare il vescovo … Speriamo che tutto il lavoro fatto negli anni non si perda, speriamo che una festa tanto importante e amata, non solo dagli orvietani, possa essere recuperata in tutta la sua bellezza.
Pubblicato il: 23/06/2003