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Associazione per la tutela dell'ambiente. Attenzione all'accordo Comune-SAO e alla cava di Castel Viscardo

L'APE apre una linea di credito al Comune di Orvieto per il rapporto con la SAO e chiude alla cava di Castel Viscardo

Attenzione dell'APE, Associazione per la tutela dell'ambiente e lo sviluppo economico, sui contatti tra il Comune di Orvieto e la società SAO e sul possibile ampliamento della cava di Castel Viscardo.  
In quanto all'accordo Comune-SAO sul trattamento dei rifiuti e le energie rinnovabili  l'APE  ritiene che un giudizio meditato e compiuto possa essere espresso nel momento in cui i negoziati attualmente in corso avranno raggiunto un maggior grado di definizione.

"Il dibattito che si è aperto-scrive in una nota l'associazione-  dimostra, in positivo, un interesse diffuso per i temi dell'ambiente e, in negativo, l'emergere di forme di strumentalizzazione politica, che, se protratte e ampliate, rischiano di impedire una valutazione serena dei problemi sul tappeto.
L'APE, già in questa fase, ritiene comunque che il rispetto dell'integrità del territorio e la difesa della salute degli abitanti debbano essere assunti come limiti invalicabili, introducendo nell'accordo Comune-SAO tutte le garanzie necessarie. In un incontro con il sindaco di Orvieto, l'APE ha potuto registrare l'impegno dell'Amministrazione comunale a muoversi in tale direzione.
L'APE ha proposto al sindaco di istituire un "Comitato di garanzia", formato da esperti, a cui si possa ricorrere, se necessario, per avere un giudizio tecnico sulla compatibilità delle scelte operative con le esigenze di tutela ambientale.
L'APE ritiene che si debba mantenere un'attenzione vigile anche sull'altra questione aperta nel circondario di Orvieto: l'ampliamento della cava di basalto di Castelviscardo.
Valgono in questo caso - siamo sempre nella zona dell'Alfina - tutte le argomentazioni che portarono a suo tempo al ritiro del progetto di apertura di una cava a Benano (compromissione del paesaggio, dissesto idrogeologico, ecc.). Il fronte del no fu allora largo e compatto coinvolgendo tutte le forze in campo (cittadini, associazioni, amministrazioni comunali, Provincia, Regione). Riaprire oggi un discorso sull'apertura e l'ampliamento delle cave - tra l'altro in una Regione su questo piano fin troppo compromessa - rappresenterebbe un'inutile perdita di tempo e rischierebbe di considerare come provvisorio un dato ormai ad Orvieto definitivamente acquisito a livello culturale e politico, di netta contrarietà all'espansione delle attività estrattive".

Pubblicato il: 01/02/2008

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