Esplodono i costi della Complanare. Tutta la storia
L'ultima "sorpresa" della complanare, dopo la lievitazione dei costi dei lavori (3milioni 300mila euro in più rispetto al progetto preliminare), è sul compenso dei progettisti, passato da 329mila euro a 596mila
di Stefania Tomba
ORVIETO - L'ultima "sorpresa" della complanare, dopo la lievitazione dei costi dei lavori (3milioni 300mila euro in più rispetto al progetto preliminare), è sul compenso dei progettisti, passato da 329mila euro a 596mila.
Ma non è che l'ultimo dei tanti "fatti inaspettati" che hanno portato a far gonfiare così tanto le spese nel corso di 3 anni mezzo, ovvero da quando, a settembre 2004, la Regione assegnò il finanziamento di 12 milioni 911mila euro.
Ecco tutti gli intoppi svelati, passo passo, in un documento con cui il Comune, lo scorso mese di dicembre, si è visto costretto ad adeguare il compenso per i professionisti che hanno vinto la gara per la progettazione definitiva dell'arteria.
La prima sorpresa arrivò nel luglio 2005, quando Icaria srl, dopo aver ricevuto con determina dirigenziale l'incarico per la progettazione preliminare, consegna un progetto per 14 milioni 817mila euro (11 milioni 700mila euro di lavori e 3 milioni 117mila euro come somme a disposizione dell'amministrazione), praticamente un milione 900mila euro in più di quanto non fosse coperto dal finanziamento regionale. Il Comune non fa una piega, se li accolla e decide - cosa mai emersa finora - che i soldi che rimangono li troverà attivando un mutuo.
Si passa alla gara per l'affidamento del progetto definitivo: onorario previsto, sulla base del preliminare, 412mila euro. La gara se l'aggiudica la società Proiter srl, il 29 gennaio 2007, per un compenso di 329mila 326 euro. Neanche due mesi dopo, il 22 marzo, arriva la mazzata. Per fare la complanare non ci vogliono più 11 milioni 700mila euro ma addirittura 23 e mezzo. Per l'esattezza 23milioni 548mila euro.
Com' è possibile? E' quello che chiede il Comune. E
Al Comune mancano questi "famosi" 3 milioni 300mila euro. Ma non si perde d'animo. Anche se si scopre che una sentenza del Tar di Lecce impedisce di prevedere il ribasso d'asta nel bando di gara. E allora, la soluzione? Semplice. Il sottovia presso l'A1 e le barriere di sicurezza (eccetto quelle sul viadotto) vengono stralciate dall'intervento e saranno realizzate poi, con le economie derivanti dal ribasso d'asta. Tanto, in tempi successivi - e per questi interventi i fondi ancora non ci sono - si dovranno realizzare anche: l'arredo di tutto il tratto, lo strato di usura drenante, gli impianti di tenuta idraulica e l'illuminazione.
Dulcis in fundo, il citato aumento per il compenso ai progettisti, lievitato perché calcolato ovviamente non più su 11milioni di lavori ma su 18. Chissà cosa ne pensa, a questo punto, chi la gara per l'affidamento l'ha persa?
Pubblicato il: 01/02/2008