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I rifiuti si spostano a Perugia

Per incompetenza territoriale sono stati rimessi gli atti alla procura di Perugia. La decisione dei giudici allunga ora non poco i tempi del processo.  

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di Stefania Tomba

ORVIETO - I rifiuti si spostano a Perugia.  La prima significativa svolta nel processo contro "Le Crete" di Orvieto è arrivata nel pomeriggio di ieri, quando, dopo un paio di ore di camera di consiglio, il tribunale di Orvieto in composizione collegiale - presidente il giudice Edoardo Cofano -, in accoglimento alle eccezioni difensive, ha pronunciato la sentenza di incompetenza territoriale e rimesso gli atti alla procura di Perugia.  

E' presso il tribunale perugino, dunque, che dovrà celebrarsi il processo contro i dieci imputati dell'inchiesta sul traffico di rifiuti che portò, nell'aprile del 2004, al sequestro della discarica di Orvieto (gli indagati, in realtà, sono 11 con l'ex commissario per la Campania, Giulio Facchi, per il quale, a causa di un vizio di notifica, deve ancora celebrarsi l'udienza preliminare).  Le motivazioni del trasferimento del fascicolo saranno note tra trenta giorni ma, di fatto, il tribunale ha ritenuto che i reati più gravi che hanno originato l'inchiesta sarebbero stati commessi a Perugia.  Si spiega così la decisione dei giudici che allunga ora non poco i tempi del processo.  

Si ricomincia da capo, in pratica, col pm di Perugia che dovrà chiedere nuovamente la fissazione dell'udienza preliminare.  Considerando che ad Orvieto l'ex procuratore capo Calogero Ferrotti aveva passato gli atti al gip alla fine del mese di maggio, la difesa può dirsi ben soddisfatta per aver guadagnato diverso tempo. Prezioso. Soprattutto se si pensa che si affaccia ormai ed è sempre più concreto il rischio prescrizione per i reati contravvenzionali relativi allo smaltimento dei rifiuti. Non si prescrivono tuttavia i capi d'imputazione più gravi che vanno dal traffico di rifiuti, al falso, all'abuso d'ufficio. Soddisfazione è espressa dal legale Guglielmo Santarelli (difensore dell'ingegnere capo del Comune di Orvieto, Mario Angelo Mazzi che figura tra gli imputati). "Si è dato atto della fondatezza delle tesi sostenute dalla difesa anche di fronte al gup - dichiara Santarelli -. Questo processo lo si voleva celebrare a tutti i costi ad Orvieto, senza che vi fossero le basi giuridiche per farlo".

Gli altri imputati sono l'ex assessore regionale all'ambiente, Danilo Monelli, l'ex sindaco, Stefano Cimicchi, i dirigenti Sao, Sante Agarini, Giorgio Custodi, Francesco Ansuini, Antonio Fabrizi e Roberto Piermatti, l'ex dirigente delle politiche ambientali della Regione, Mario Valentini e il presidente del consorzio napoletano dei rifiuti, Mimmo Pinto. L'ipotesi della procura è che a "Le Crete" siano stati smaltiti rifiuti eccedenti le quantità consentite, con ombre anche sul rinnovo dell'accordo di programma per il conferimento dei rifiuti stessi. Le infiltrazioni camorristiche che hanno fatto grande eco in questi giorni sarebbero riferite ad una società di Giugliano che ha ricevuto in subappalto il trasporto dei rifiuti e che sarebbe stata colpita in passato da provvedimenti anti mafia. Il tutto a danno della Ecolog, prima assegnataria dei trasporti, che si è costituita adesso parte civile nel processo.

Pubblicato il: 25/01/2008

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