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Ad Orvieto non ci sarà alcun temovalorizzatore

Il termovalorizzatore non è possibile, sia per quello che in questo momento prevede la politica dell'Amministrazione sia perché non lo contempla il Piano regionale dei rifiuti. Conferenza stampa urgente del sindaco Mocio per chiarire un comunicato di Acea che, pubblicato da Repubblica in risposta all'inchiesta di domenica scorsa, poteva creare incertezza e dubbi

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Deciso a non replicare all'articolo di "Repubblica" dei giorni scorsi sui rifiuti, "perché riguardava in gran parte situazioni pregresse, che hanno un iter giudiziario diverso", il sindaco, Stefano Mocio è stato costretto oggi a chiarire con urgenza alla stampa orvietana e regionale chiamata a rendere "un servizio alla collettività", che "ad Orvieto non vi sarà nessun termovalorizzatore". 
L'urgenza della precisazione è derivata dalla odierna pubblicazione nella rubrica "lettere al direttore" del quotidiano "La Repubblica" del comunicato dell'ufficio stampa di Acea sul ruolo dell'azienda nei rifiuti di Orvieto, da cui emergeva che tra le ipotesi di futuro sviluppo ambientale vi era "la realizzazione di un termovalorizzatore finalizzato alla produzione di additivi e cementi e calcestruzzi".

"Evidentemente sorpresi a nostra volta - ha tenuto a precisare il Sindaco - abbiamo confrontato la nota originale inviata da Acea con il testo pubblicato, ed abbiamo verificato che il taglio redazionale operato, probabilmente per motivi di spazio, ha prodotto in realtà un risultato secondo cui, ad Orvieto, si sarebbe fatto il termovalorizzatore. Unitamente ad Acea abbiamo chiesto l'opportuna rettifica ma, onde evitare incertezze che su questa materia vanno assolutamente scongiurate, nell'interesse dei nostri concittadini e dell'intero ambito provinciale e regionale, mi preme precisare che la nota ufficiale di ACEA nello specifico delle ipotesi di futuro sviluppo ambientale recitava: 'la realizzazione di un impianto di selezione e trattamento meccanico delle scorie dei termovalorizzatori (rifiuto non tossico e non pericoloso), finalizzato al recupero e riutilizzo di tale tipologia di rifiuto come additivo nella produzione di cementi e calcestruzzi', in linea con gli incentivi previsti dalla finanziaria 2008".
 
"In questi giorni e su questi temi - ha aggiunto il sindaco - sono stato oggetto di attacchi sui quali non torno a soffermarmi, ma voglio ribadire che in questo momento - forse per la prima volta, in quanto ci sono le condizioni tecniche - ad Orvieto c'è la possibilità di lavorare ad una forte politica ambientale che tenga conto di queste tematiche. E' quello che vogliamo fare anche con Acea, con la quale intendiamo sottoscrivere un accordo per arrivare anche in questa realtà, ad una ipotesi di futuro sviluppo ambientale che la Legge Finanziaria del 2008 permette, incentivando azioni che permettano di ridurre il conferimento dei rifiuti in discarica, il che significa allungarne la vita. Per l'ennesima volta, ribadisco che si tratterà di impianti che non prevedano in nessun modo rifiuti pericolosi o tossici.
Il Termovalorizzatore non è possibile, sia per quello che in questo momento prevede la nostra politica, sia perché non lo contempla il Piano Regionale dei Rifiuti improntato alla logica del ciclo rifiuti chiuso negli ambiti provinciali. Ci tengo a dirlo perché oggi stiamo facendo delle cose importanti, stiamo per aprire il Centro di Trasferenza e stiamo lavorando con Acea al progetto 'Impianti a porte aperte' e all'educazione ambientale. Proprio alle scuole andrà il primo invito di Acea a visitare gli impianti. Il nostro intento è di valorizzare tutto quello che non prevede inquinamento del territorio".

Rispondendo ad alcune domande dei giornalisti, il sindaco ha poi aggiunto: "E' un errore  considerare come un accordo la lettera di Acea. Con l'azienda, al momento, non c'è alcun accordo ma una semplice nota in cui l'impresa riconosce al Comune delle somme pregresse e precisa che l'Amministrazione comunale deve alla SAO dei soldi che sono già accantonati, va soltanto definita la modalità di erogazione che ci siamo riservati di fare nel momento in cui si raggiungerà l'accordo definitivo. In quella lettera, c'è poi un elenco di 'desiderata' da parte di Acea, che noi condividiamo in termini di realizzazione di una serie di ipotesi di futuro sviluppo ambientale e che dovranno essere definite. Abbiamo in animo di farle insieme e l'unico modo per farlo è l'ingresso del Comune nell'asseto societario per contribuire alla realizzazione del piano industriale".
"La discarica da decenni non è del Comune. Finora abbiamo mantenuto l'autorizzazione all'esercizio ma, come è noto, con quella autorizzazione non abbiamo più alcun potere contrattuale in quanto i quantitativi, le tipologie e le tariffe sono definiti dall'Ato Rifiuti ed entro il mese di marzo si andrà all'autorizzazione integrata di tipo europeo. L'unico modo per controllare l'impianto è partecipare attivamente stando all' interno della società".
"L'ampliamento della discarica, non è scritto in nessun atto e neppure nella lettera di Acea che può decidere di chiederlo sempre che rientri nel nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, d'altra parte va tenuto presente che tale possibilità era stata prevista dal primo piano regolatore Rossi Doria. Infine, il famoso immobile che si dice che il Comune abbia ceduto ad Acea, altro non è che un capannone e una pesa! Dobbiamo chiederci allora - anche in termini di costi di manutenzione - quale razionalità ci sarebbe in questo mantenimento? Il Comune non ha interesse a mantenere un capannone, altra cosa è l'ingresso nella compagine societaria".

Di seguito si riporta la nota stampa diffusa da Acea:
La SAO S.p.A. che gestisce la discarica "Le Crete" nel Comune di Orvieto è stata acquistata da Acea nel luglio 2006, unitamente alle altre società facenti capo a Tad Energia Ambiente S.p.A. ed opera in regime di Qualità Aziendale (UNI EN ISO 9001:2000), Ambientale (UNI EN ISO 14001:2004) e della Sicurezza (OHSAS 18001:2007).

L'autorizzazione al conferimento di rifiuti speciali non pericoloso è stata rilasciata dalla Provincia di Terni in attuazione della vigente pianificazione regionale in materia, che detta specifici parametri dal punto di vista quantitativo, puntualmente applicati.

Sotto il profilo qualitativo, in sede autorizzativi nel corso del 2007, la tipologia dei rifiuti ammissibili è stata oggetto di una approfondita disamina a seguito della quale gli Enti preposti hanno confermato a SAO l'autorizzazione allo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi.

Contestualmente sono state ridotte le diverse tipologie di rifiuti accettabili in discarica, che sono avviati allo smaltimento sulla base della normativa di settore nazionale e regionale ed a seguito di approfondite verifiche e puntuali controlli.

Dopo l'acquisizione Acea ha avviato la definizione delle questioni di carattere amministrativo e contrattuale aperte tra la precedente gestione e l'Amministrazione Comunale di Orvieto, e non connesse con il procedimento giudiziario in corso, le cui partite economiche riguardano bilanci pregressi.

Nello stesso tempo, ha condiviso con il Comune alcune ipotesi di futuro sviluppo ambientale che riguardano:
· la realizzazione di un impianto fotovoltaico da implementare nell'area degli impianti de "Le Crete";
· la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica, alimentato da biomasse vergini locali provenienti dalla manutenzione del verde e delle aree boschive, oltre che da nuove coltivazioni dedicate da impiantare in aree agricole dimesse;
· la realizzazione di un impianto di selezione e trattamento meccanico delle scorie dei termovalorizzatori (rifiuto non tossico e non pericoloso), finalizzato al recupero e riutilizzo di tale tipologia di rifiuto come additivo nella produzione di cementi e calcestruzzi.

Questi interventi si pongono in linea con gli obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili e beneficiano, tra l'altro, degli incentivi previsti dalla recente legge finanziaria 2008.

Pubblicato il: 24/01/2008

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