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Mocio scrive a Repubblica. Accordi trasparenti, niente rifiuti tossici e nessun business

Ferma replica del sindaco Stefano Mocio all'inchiesta apparsa ieri sul quotidiano, che ha fatto scalpore sulla Rupe riportando alla luce, tra l'altro, le ombre che anche le cronache locali avevano sollevato, lo scorso anno, sulle possibili implicazioni camorristiche

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ORVIETO - Accordi trasparenti, niente rifiuti tossici e nessun business. Ferma replica del sindaco Stefano Mocio all'inchiesta di Repubblica "Orvieto, l'ombra della camorra sulla discarica dei veleni". L'inchiesta giornalistica - bollata da Mocio come "un gran calderone tra politica e cronaca giudiziaria" - ha fatto scalpore sulla Rupe riportando alla luce, tra l'altro, le ombre che anche le cronache locali avevano sollevato, lo scorso anno, sulle possibili implicazioni camorristiche di alcune società di trasporti agganciate al business orvietano dei rifiuti.  Sulla questione si era espresso anche uno dei legali della difesa, l'avvocato Sergio Finetti, sottolineando come le società fossero state prosciolte da ogni accusa in tal senso. La replica di Mocio esula tuttavia dagli aspetti strettamente giudiziari rispetto ai quali, dice, "attendiamo il pronunciamento degli organi competenti". Quello che al sindaco preme puntualizzare è, invece, che "Orvieto non tratterà rifiuti tossici dei termovalorizzatori" e che il "business non sta per ricominciare in altro modo".

A proposito di ciò difende la trasparenza dell'accordo con Acea, le politiche ambientali "che potranno godere delle incentivazione statali previste nella finanziaria 2008" e soprattutto chiarisce che la Sao non ha "pieno sfruttamento della discarica", riferendosi al fatto che "sia la quantità che la qualità dei rifiuti (rifiuti speciali non pericolosi e tanto meno tossici) - dice -  sono regolamentati con un apposito atto del maggio 2007".

 

Con la ripresa del processo giovedì prossimo (i giudici dovranno pronunciarsi sull'eventuale trasferimento del fascicolo a Perugia) e l'emergenza Campania all'ordine del giorno, l'attenzione sull'argomento è massima. L'opposizione sulla Rupe non perde tempo per gridare alla disfatta e alla gran brutta figura fatta dalla città.  An e Fi in testa. Con il coordinatore locale azzurro Barberani che punta il dito proprio sul sindaco, "mal visto dagli alleati, con gravi limiti decisionali" e che, nel corso mandato, avrebbe "galleggiato tra rivincite personali, indecisioni e collaborazioni non all'altezza".

Pubblicato il: 22/01/2008

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