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Lorenzetti sui rifiuti. Perché l'Umbria dice 'no' alla Campania

Il governatore spiega a Prodi in un lettera le difficoltà umbre e il bisogno di cautela, anche di fronte alle azioni della magistratura

PERUGIA -'L'Umbria non ha mai negato la sua solidarietà a nessuno, ma ora non ci sono proprio le condizioni per farlo, riferendosi alla Campania. Così il governatore dell'Umbria, Maria Rita Lorenzetti, ha risposto a Prodi, per lettera.  Sottolineando il 'sequestro dell'impianto della citta' di Terni'. Lorenzetti parla di 'inaccettabili strumentalizzazioni' rispetto alla posizione 'limpida' dell' Umbria. Ed auspica un confronto tra Governo, ministri interessati e Regioni sul tema dei rifiuti.

Di seguito la lettera che il governatore dell'Umbria, Lorezetti ha indirizzato al presidente Prodi per chiarire la posizione della Regione sull'emergenza campana.

Caro Presidente,

sento l'esigenza di scriverti dopo aver riscontrato inaccettabili strumentalizzazioni rispetto alla posizione assunta dall'Umbria in merito alla vicenda dell'emergenza rifiuti in Campania e in seguito alle recentissime vicende giudiziarie che hanno portato al sequestro dell'impianto di termovalorizzazione della città di Terni, l'unico esistente in Umbria.

Vorrei, come ho già fatto a Palazzo Chigi alla tua presenza, dire che l'Umbria condivide i tuoi reiterati appelli al senso di responsabilità di tutti e di ciascuna Regione d'Italia perché la questione "Campania", per le sue ricadute sull'immagine del nostro Paese nel mondo, è ormai questione nazionale che impone a tutti di fare il proprio dovere. Ebbene, l'Umbria non ha mai negato la sua solidarietà a nessuno. L'ha sempre offerta e senza necessità di alcun appello. Lo ha fatto con generosità innanzitutto verso la Campania, quando ha avuto le condizioni per farlo.

Ora, come ho avuto modo di dire sempre a Palazzo Chigi, siamo davvero nelle peggiori condizioni. Aggravate dalla vicenda del sequestro dell'impianto della città di Terni. La posizione della Regione Umbria è limpida. Ma vorrei ribadirtela. Innanzitutto la mia è stata tra le primissime Regioni a dare solidarietà alla Campania, per un'emergenza che dura da tempo, smaltendo da sola, sulla base di tre accordi di programma, circa 170 mila tonnellate di rifiuti provenienti da quella regione, da dicembre 2001 ad aprile 2004.

Proprio nell'aprile del 2004 la magistratura ha avviato, sulla vicenda, un'indagine giudiziaria che ha portato all'invio di avvisi di garanzia nei confronti, tra gli altri, dell'ex assessore regionale all'ambiente, dell'ex sindaco della città di Orvieto, in cui è ubicata la discarica dove sono stati smaltiti i rifiuti in questione, funzionari regionali e comunali, e dei vertici della società di gestione del sito. Fu anche disposto il parziale sequestro della discarica.

Secondo la magistratura sarebbero stati smaltiti quantitativi superiori a quelli previsti dagli accordi e di tipologie non autorizzate. Inoltre, la stessa magistratura ha contestato il mancato pagamento di tutte le somme dovute alla Regione Umbria ed al Comune di Orvieto. Il prosieguo delle indagini ha poi portato al rinvio a giudizio di tutti gli inquisiti e siamo ora nella fase dibattimentale.

Ecco perché ho detto, e ribadisco, che è d'obbligo, da parte nostra, la cautela. Ancor più necessaria oggi, in presenza degli sviluppi dell'inchiesta giudiziaria della magistratura ternana sull'impianto di incenerimento dell'Asm di Terni che ha portato anche all'invio di avvisi di garanzia a nove persone, tra le quali vi è il sindaco della città, Paolo Raffaelli, nei quali si ipotizzano reati gravissimi, a cominciare da quello di 'disastro ambientale'.

Oltretutto questa vicenda, a causa del sequestro dell'impianto, mette in ulteriore difficoltà l'intero sistema regionale di raccolta e smaltimento dei rifiuti essendo preclusa l'attività del solo punto di termovalorizzazione attivo in Umbria, costringendoci a conferire tutto in discarica.

A fronte di tutto ciò, ritengo che non si possano più rinviare scelte di carattere strutturale che ci aiutino a realizzare, non solo nel breve termine, ma nel medio e lungo periodo, un sistema adeguato e moderno per la gestione di tutto il ciclo dei rifiuti.

Questa è, dunque, la ragione per cui nel mio intervento al vertice di Palazzo Chigi ho sottolineato la necessità di affrontare in maniera più decisa la tematica dell'intero ciclo dei rifiuti in tutto il Paese, sia perché dobbiamo tutti insieme determinare le condizioni migliori affinché l'Italia possa definitivamente dotarsi di norme e strumenti adeguati, sia perché - nell'immediato - ciò potrebbe offrire soluzioni per la stessa emergenza in Campania.

Ciò significa che ogni regione deve prioritariamente perseguire la riduzione della produzione dei rifiuti, potenziare la raccolta differenziata, spingendosi il più possibile verso il 50 per cento dei rifiuti prodotti, e determinare efficaci scelte industriali, ambientalmente sostenibili, di smaltimento, compresa la termovalorizzazione di ultima generazione, onde evitare che problematiche simili a quelle oggi vissute in Campania possano ripetersi altrove. Obiettivi peraltro indicati anche dalla legge finanziaria.

In Umbria l'efficacia del Piano regionale di raccolta e smaltimento dei rifiuti in vigore ha ormai esaurito i suoi effetti e abbiamo avviato l'iter per il nuovo Piano. Non ti nascondo che rispetto a quelli che dovranno necessariamente essere gli obiettivi del nuovo Piano (riduzione della produzione di rifiuti, alta raccolta differenziata, ma anche adeguato sistema impiantistico per lo smaltimento), allo stato delle cose in Consiglio regionale non avremmo una maggioranza autosufficiente. Nel frattempo, per far fronte alle esigenze del territorio, abbiamo proceduto all'ampliamento della capacità di accoglienza delle discariche regionali. So che non è una buona cosa, ma siamo stati costretti a farlo.

In considerazione di tutto ciò, riterrei davvero utile l'avvio, in tempi rapidi, di un confronto tra Governo, con i Ministri interessati, e Regioni al fine di poter individuare e realizzare azioni condivise per un efficace governo del ciclo dei rifiuti, uscendo così da logiche legate alla contingenza, quando non all'emergenza, mettendo in campo tutte le migliori tecnologie conosciute e sperimentate, senza però escluderne alcuna, compresa la termovalorizzazione, consapevoli che non è possibile proseguire a 'consumare' territorio con l'allargamento delle discariche.

Ringraziandoti per l'attenzione, colgo l'occasione per porgerti i miei più cordiali saluti.

 

 

Pubblicato il: 19/01/2008

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