Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Per Federalberghi niente nuovi alberghi; ' si rilancino gli arrivi prima di parlare di incrementare la ricettività'

E' il presidente Giuliano Portarena a respingere decisamente gli appunti che il direttore artistico di Umbria jazz, Carlo Pagnotta, ha riservato alla ricettività orvietana, con il favore del sindaco Stefano Mocio  

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - "Per 5 giorni mancano le camere, ma per i restanti 360 esse sono occupate solo per il 35%: si rilancino gli arrivi prima di parlare di incrementare la ricettività".  E' il presidente di Federalberghi Orvieto, Giuliano Portarena a respingere decisamente gli appunti che il direttore artistico di Umbria jazz, Carlo Pagnotta ha riservato alla ricettività orvietana, con il favore anche del sindaco, Stefano Mocio.  

Il vero problema, per Portarena, non è la mancanza di stanze, come viene sostenuto da più parti, ma riuscire ad incrementare e spalmare presenze ed arrivi lungo tutto l'anno, per aumentare il tasso di occupazione delle stanze.  Altrimenti si arriverebbe all'assurdo di potenziare la ricettività in vista unicamente dei cinque giorni di Ujw.  

A supporto della sua tesi, il presidente della locale Federalberghi cita i dati dell'Apt al 30 settembre 2007 secondo i quali "solo ad Orvieto, in quella data, si potevano contare oltre 118 strutture, con circa 2mila 211 posti letto e nel Comprensorio oltre 5mila 213 posti letto".  La soluzione? "Ovviamente è impossibile fare la quadratura del cerchio - ammette Portarena - ma incrementare le strutture per soddisfare arrivi legati ad una sola manifestazione è abbastanza rischioso. Si andrebbero con ogni probabilità a mettere in crisi realtà che devono fare i conti tutto l'anno con un turismo mordi e fuggi. Prima di parlare di nuove strutture, dunque, è opportuno semmai rilanciare il piano degli arrivi e soprattutto incrementare le presenze con una progettualità pluriennale che riesca a far vivere Orvieto tutto l'anno". 

Federalberghi tocca un nervo scoperto del turismo orvietano, quello della "destagionalizzazione", obiettivo agognato e mai raggiunto. Colpa, ad esempio, anche di un turismo congressuale su cui pure, almeno a parole, l'amministrazione comunale punta, ma che non è mai decollato. E qui, è innegabile che il problema dell'accoglienza c'entra. Nel senso che Orvieto è impreparata ad accogliere questo tipo di turismo per l'assenza o quasi di hotel di lusso, a cinque stelle, come quelli richiesti da congressisti nazionali e internazionali.  La palese lacuna era stata evidenziata e messa in relazione proprio con il problema del mancato decollo del turismo congressuale anche nel business plan di Rpo che prevedeva un polo del turismo all'interno della Piave, con 2 alberghi (uno a 5 e uno a 4 stelle), un centro benessere e attività commerciali.  La sfida è destinata a restare tuttora aperta sulla Rupe. Mentre, nelle immediate vicinanze della città del Duomo, il problema sembra ormai in via di risoluzione con l'apertura, entro due anni, dell'hotel 5 stelle superiore nel monastero in restauro della Santissima Trinità. I lavori trasformeranno il complesso, acquistato dall'immobiliare Cardinal Grimaldi Srl per 3milioni 350mila euro, in un albergo di lusso dotato di 30 suites e 15 ampie camere, una sala congressi da 130 posti, una beauty farm e un centro benessere che saranno aperti, questi ultimi, non solo agli ospiti dell'hotel ma anche al pubblico. La gestione sarà affidata, come noto, alla Advance Hotel, giovane e dinamica società di gestione e management alberghiero con sede a Milano, che vanta alberghi e resort 4 e 5 stelle dislocati nel territorio nazionale.

Pubblicato il: 05/01/2008

Torna alle notizie...