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NOTIZIE CORSIVI

Contenimento cinghiali. Approvato dalla Comunità montana il protocollo d'intesa con la Provincia

Gli interventi effettuati e la relazione dell'ufficio tecnico

La Giunta della Comunità Montana con delibera n.  108  del 18.12.07 ha approvato la relazione predisposta dal proprio ufficio tecnico inerente la attività di gestione faunistica in attuazione del protocollo d'intesa sottoscritto nello scorso mese di luglio con la Provincia di Terni. In particolare l'Ente, dopo una fase di commissariamento, ha ripreso piene funzioni per le attività di contenimento della specie cinghiale che stava provocando ingenti danni alle attività agricole del territorio. In questa prima fase di attuazione del protocollo suddetto l'Ente ha attuato sia interventi diretti mediante il trappolamento di esemplari sia mediante interventi indiretti consistenti nella protezione di colture con recinzione elettriche, sia mediante la riattivazione a coltura agraria di ex seminativi per evitare l'errantismo degli animali. Nello stesso tempo sono stati evidenziati ulteriori danni ai giovani boschi causati da ungulati selvatici (daino e capriolo) che imporranno tempestive misure di contenimento sulle quali è stato deciso di chiedere il parere all'INFS, Istituto Nazionale della Fauna Selvatica.  "Le attività svolte dalla Comunità Montana hanno dato buoni risultati che saranno oggetto di apposite verifiche con l'Amministrazione provinciale di Terni nonché con le associazioni di categoria maggiormente interessate (associazione agricole e venatorie) per valutare i risultati raggiunti e le ulteriori attività da mettere in campo per la prima attuazione del protocollo".

 

Segue la relazione del dirigente del Servizio, dott. Maurizio Conticelli 

SERVIZIO PROGETTI, PARCHI, FORESTE E TERRITORIO

ATTUAZIONE PROTOCOLLO D'INTESA CON LA PROVINCIA DI TERNI PER LA GESTIONE DELLA SPECIE CINGHIALE - I fase.

 

Premessa

 

La Provincia di Terni e la Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana, in data 28 giugno 2007 (gli atti sono stati formalizzati nelle settimane successive), hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per la gestione ed il contenimento della specie cinghiale all'interno delle aree demaniali ed aree naturali protette dello STINA.

La Comunità Montana è così rientrata in possesso delle funzioni inerenti le competenze in materia faunistica discendenti dalla sua veste di ente gestore delle aree naturali protette ai sensi della L.R. 9/95, dopo una fase di commissariamento promossa dalla stessa Provincia.

La presente relazione è finalizzata in particolare a consentire le verifiche sulle attività svolte dalla Comunità Montana nella prima fase di attuazione del protocollo d'intesa sopra richiamato.

 

Attività svolta

 

La Comunità Montana, nel riprendere le funzioni in materia faunistica, ha precisato che avrebbe operato per il contenimento della specie cinghiale esclusivamente mediante trappolamenti.

Nella fase di perfezionamento del protocollo, l'ente inoltre ha svolto i controlli, con le proprie guardie giurate particolari, in occasione di abbattimenti autorizzati dalla stessa Provincia ed eseguiti dai conduttori di fondi del demanio regionale (Az. Balestro Marco - loc. Balle/Pian Salto - Comune di San Venanzo), che lamentavano danni ingenti sulle colture in atto di favino. Sono state effettuate n° 5 uscite ed uccisi n° 3 capi (contrassegni n° 4710, 4711, 4712, corrispondenti rispettivamente a maschio Kg 110, femmina Kg 70, femmina Kg 70).

 

Le attività preliminari hanno riguardato:

-         la variazione al bilancio con istituzione di apposito capitolo inerente la gestione faunistica, per l'importo di € 30.000,00, sia nella parte ENTRATE che nella parte USCITE;

-         la richiesta di collaborazione con la Riserva Naturale di Monte Rufeno per il prestito di trappole e per l'addestramento del personale;

-         l'aggiornamento del documento di valutazione del rischio ai sensi del D.Lgs. 626/94;

-         la verifica di colture in atto presso gli affittuari/concessionari della Comunità Montana, suscettibili di danni da fauna selvatica;

-         la definizione di accordi di collaborazione con gli affittuari/concessionari suddetti per la cattura di cinghiali e per la difesa delle colture;

-         la predisposizione degli atti per la vendita degli animali catturati;

-         la predisposizione della modulistica per gli adempimenti burocratici.

 

Gli interventi finalizzati al contenimento dei cinghiali e dei danni in agricoltura, sono stati caratterizzati come segue:

-         interventi indiretti, consistenti  nella dotazione di recinzioni elettriche a protezione dei fondi e nella realizzazione di colture a perdere per scopi faunistici;

-         interventi diretti, consistenti nella cattura di cinghiali vivi mediante trappolamento.

 

Interventi indiretti

Sono state acquistate e concesse in uso ad affittuari/concessionari della Comunità Montana, recinzioni elettriche e relativi impianti di alimentazione a pannelli solari, per la protezione di ha 15 di girasole (Az. Agr. Balestro Marco - Voc. Balle - San Venanzo) e di ha 3 di favino (Az. Agr. Belliscioni Marisa - Voc. Mascalocchio - San Venanzo).

L'intervento si è rivelato efficace; gli unici danni si sono verificati a seguito di un'azione di sabotaggio compiuta da ignoti che hanno momentaneamente sottratto un impianto di alimentazione e tagliato in più punti le recinzioni.

Si ritiene che i danni alle colture suddette possano essere stati contenuti intorno al 10-20%, rispetto a valori anche del 100% di anni passati.

La spesa complessiva per l'acquisto delle recinzioni elettriche, che potranno essere utilizzate anche nei prossimi anni, è stata di € 10.500,00.

La Comunità Montana si è inoltre adoperata per la messa a coltura di terreni ex seminativi del demanio regionale, intervenendo complessivamente su circa 40 ha, di cui 30 all'interno dell'ANP Selva di Meana (Comune di Allerona) e 10 del complesso agroforestale Monte Peglia - San Vito in Monte (Comune di San Venanzo), con la finalità di limitare gli erratismi del cinghiale.

Ha inoltre segnalato al competente ufficio ex ASFD del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali, di attivarsi in modo analogo sui terreni in loro gestione, anch'essi concentrati all'interno dell'ANP Selva di Meana di Allerona.

I terreni suddetti saranno seminati con specie idonee (avena, girasole, sorgo, ecc.) per avere produzioni distribuite in un ampio arco temporale, da primavera a fine estate del 2008.

L'intervento comporterà una spesa complessiva di € 40.000,00 comprensiva di opere complementari inerenti in particolar modo la sistemazione della viabilità per l'accesso ai fondi.

 

Interventi diretti

Sono stati eseguiti trappolamenti mediante l'ausilio di trappole mobili (dimensioni medie m 3x1,5x2) o adattando recinti antilupo a suo tempo realizzati in favore di affittuari/concessionari del demanio regionale.

In entrambi i casi si è proceduto preventivamente con idonee pasturazioni per richiamare gli animali oggetto di cattura.

Si riportano di seguito i risultati delle catture suddette che risultano dai verbali di controllo redatti dalle guardie giurate particolari dipendenti della Comunità Montana.

 

Verbale

Capi catturati

 

Località

del

Adulti

> 1 anno

Piccoli

< 1 anno

TOTALE n°

TOTALE Kg

1

6/7/2007

1

5

6

60

ANP Elmo/Melonta (San Venanzo)

2

30/7/2007

1

5

6

60

ANP Elmo/Melonta (San Venanzo)

3

13/8/2007

3

13

16

180

D.R. San Vito (San Venanzo)

4

14/8/2007

0

4

4

50

D.R. San Vito (San Venanzo)

5

24/8/2007

0

6

6

13

ANP Selva di Meana (Allerona)

6

24/8/2007

1

0

1

60

ANP Selva di Meana (Allerona)

7

24/8/2007

0

6

6

13

ANP Selva di Meana (Allerona)

8

25/8/2007

1

0

1

60

ANP Selva di Meana (Allerona)

9

30/8/2007

1

0

1

80

ANP Selva di Meana (Allerona)

10

4/9/2007

0

5

5

81

ANP Selva di Meana (Allerona)

11

25/9/2007

0

7

7

115

ANP Elmo/Melonta (San Venanzo)

TOTALI

8

51

59

772

 

 

Gli animali catturati sono stati ritirati nella stessa giornata di cattura da parte dell'Azienda AGRIMONTANA di San Venanzo, aggiudicataria di apposita gara, al prezzo di € 5,50/kg (IVA esclusa).

In prossimità dell'apertura della stagione venatoria per la caccia al cinghiale, si è ritenuto opportuno sospendere le attività di trappolamento per consentire anche una verifica degli interventi attuati dalla Comunità Montana alla luce del protocollo d'intesa con la Provincia di Terni citato in premessa.

La sospensione suddetta interesserebbe peraltro un periodo caratterizzato dalla fruttificazione delle specie quercine che coprono la maggior parte dei nostri boschi, con il rischio di rendere più dispendiosa e meno efficace l'attività di trappolamento.

 

Piani di gestione faunistica

 

La Comunità Montana ha svolto incontri partecipativi con rappresentanti delle associazioni venatorie e capi squadra "cinghialari" locali a San Venanzo e ad Allerona, nonché con i rappresentanti delle associazioni agricole comprensoriali.

Si è convenuto con loro di giungere alla definizione di piani e programmi di gestione faunistica, peraltro previsti dai regolamenti dello STINA, in collaborazione con gli altri enti ed istituzioni competenti sul territorio, con particolare riferimento alla Provincia di Terni ed agli ATC.

 

 

 

Emergenza daini e caprioli

 

Pervengono segnalazioni dal territorio dello STINA della progressiva diffusione di caprioli e daini e, in particolare, del loro carico eccessivo all'interno della ANP Selva di Meana, ove si registrano pesanti danneggiamenti su formazioni forestali di recente utilizzo.

Si ritiene al riguardo di adottare provvedimenti di urgenza che, nelle more della definizione dei piani di gestione sopra menzionati, contemplino la drastica riduzione di tali ungulati, mediante interventi di abbattimento selettivo a carico in particolare dei daini.

Ciò deriva anche dalle indicazioni emerse dal redigendo piano di gestione della Rete Natura 2000 che riguarda anche il SIC "Selva di Meana", ove si auspica la eliminazione di specie non autoctone come il daino.

 

Risorse finanziarie

 

Le attività di gestione e pianificazione faunistica comportano la disponibilità di adeguate risorse finanziarie che dovranno essere reperite all'interno dei bilanci degli enti interessati.

Si coglie l'occasione infine per sottolineare da un lato l'inadeguatezza dei finanziamenti concessi dalla Regione Umbria ai sensi della L.R. 9/95 per il funzionamento degli enti parco, dall'altro le responsabilità gestionali di questi ultimi su materie di interesse sia naturalistico-ambientale che di tipo socio-economico che riguardano estesi territori, con riflessi diretti sulle popolazioni che vi risiedono.

 

San Venanzo, 30 ottobre 2007

 

 

Pubblicato il: 30/12/2007

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