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Il Pozzo della Cava chiede un risarcimento al Comune

Non è stato inserito tra i monumenti orvietani nella nuova segnaletica

foto di copertina

Il Pozzo della Cava non è stato inserito tra i monumenti orvietani nella nuova segnaletica. Nonostante siano centinaia i turisti che lo cercano, anche per visitare il presepe, considerato uno dei più suggestivi d'Italia. E così Marco Sciarra vuole un rimborso dal Comune di 6.120 euro.

E racconta così tutta la storia:

"Cronistoria della "peregrinatio" sulla segnaletica dei monumenti del Pozzo della Cava

Il 29 giugno del 2006 abbiamo richiesto al sindaco l'inserimento del Pozzo della Cava, uno dei monumenti più visitati di Orvieto (ieri, Santo Stefano, abbiamo fatto più visitatori di quanti il Mueso Emilio Greco ne fa in un anno!!!), nel piano della nuova segnaletica dei beni culturali.

Da segnalare che nel vecchio piano le insegne del Pozzo della Cava c'erano, le hanno tolte senza ripristinarle e senza nemmeno avvertirci.

Il 30 agosto 2006, dopo aver parlato con l'allora assessore Carpinelli e con il dottor Rosati, abbiamo inviato una lettera in cui si chiedeva il mantenimento del Pozzo della Cava nelle nuove insegne, dando disponibilità per discutere numero e collocazione. Rosati ci disse che non c'erano problemi e che tutti i monumenti già segnalati sarebbero stati mantenuti, salvo poi ridiscutere coi gestori il numero e la collocazione in punti che sarebbero stati più funzionali alle singole strutture.

Il 28 giugno 2007 abbiamo richiesto con una lettera al sindaco di inserire il Pozzo della Cava nelle nuova segnaletica e nelle plance con le cartine di Orvieto di Piazza Cahen e Piazza della Repubblica.

Il 30 novembre, avendo constatato l'assenza del pozzo tra le insegne già installate, siamo andati a parlare con Rosati e, alla presenza dell'assessore Vincenzi, ci ha garantito che avrebbero collocato le nostre insegne entro Natale. Gli avevamo anticipato che se non lo avessero fatto avremmo applicato le insegne del Presepe nel Pozzo (che si tiene al Pozzo della Cava) sulle plance delle insegne dei monumenti e lui ha detto che non ce ne sarebbe stato bisogno, perché tutto si sarebbe sistemato entro Natale in vista di Umbria Jazz Winter.

Il problema della mancata presenza del pozzo sarebbe dipeso, secondo quanto riferitoci da Rosati, dal fatto che le insegne non sono state decise, come previsto, con una fase di concertazione con i musei e i monumenti (fase bloccata non si sa perché e nelle mani dell'assessore Della Fina e dei suoi collaboratori), ma sono state realizzate sui piani di massima (sulle bozze, insomma) predisposte dall'architetto Caterina Sebastiani (il cui compito era solo quello di disegnare le insegne e indicare i punti della città in cui collocare le plance, non certo entrare nel merito della promozione, sui monumenti da segnalare, sul numero e sulla postazione), che aveva inserito dei monumenti a caso come esempio di segnaletica (quindi ci ritroviamo il museo Emilio Greco a Porta Maggiore, il Pozzo di San Patrizio a piazza della Repubblica senza indicazioni sulla distanza, l'aeronautica insieme a San Giovenale e via discorrendo). Insomma, invece di consegnare il piano preciso della segnaletica, avrebbero dato alla ditta appaltatrice la brutta copia, per fare qualcosa presto presto!!! E ora devono ristampare tutto, o integrare, o chissà!

Abbiamo applicato delle insegne provvisorie del presepio per orientare i turisti e queste sono state rimosse dal personale del Comune. Perciò il 24 dicembre abbiamo richiesto un risarcimento di 6000 euro per la mancata segnalazione del Pozzo della Cava nel periodo di Umbria Jazz Winter e 120 euro per la realizzazione delle insegne del Presepe nel Pozzo applicate in forma provvisoria come comunicato ai responsabili della segnaletica e sequestrate da personale comunale senza preavviso.

All'uscita del presepio abbiamo messo un cartello con la scritta « Ci scusiamo con tutti i visitatori che hanno fatto fatica a trovarci, ma, nonostante le nostre ripetute segnalazioni e le garanzie dei responsabili, il Pozzo della Cava è stato completamente ignorato dalla nuova segnaletica turistica comunale».

E molti, davvero molti (solo ieri, Santo Stefano, tre pullman organizzati e diverse decine di turisti individuali), ci hanno detto di aver avuto problemi a trovare il Pozzo della Cava, il cui presepio è segnalato dalle maggiori testate nazionali come uno dei più originali e suggestivi dell'intera nazione. Il problema si riproporrà amplificato nei prossimi giorni, quando al pubblico locale si aggiungerà quello dei turisti dei gruppi parrocchiali e di Umbria Jazz Winter.

In assenza di risarcimento da parte del Comune, abbiamo chiesto di segnalarci quale sia l'organismo competente a dirimere la questione: il TAR dell'Umbria, il Giudice di Pace o la magistratura ordinaria.

Siamo davvero stufi di dover essere sempre penalizzati perché riusciamo a sopravvivere e a muovere ingenti masse di persone col nostro monumento e col nostro evento natalizio senza dover dir grazie a nessuno.

Il Pozzo della Cava è infatti l'unico monumento nazionale riportato alla luce, gestito e promosso dalla famiglia che ne è proprietaria, senza alcun contributo pubblico e il Presepe nel Pozzo è un evento completamente autoprodotto, che paga non solo le tasse di affissione e di pubblicità, ma anche un bel contributo per essere inserito sui totem informativi e sul book di Umbria Jazz Winter, quando gli eventi realizzati con soldi pubblici hanno tutte queste segnalazioni in forma totalmente gratuita.

I patrocini di Regione, Provincia e Comune sono assolutamente non onerosi.

A chi dà così tanto fastidio far vedere che con un biglietto da 3 euro intero e soli 2 euro ridotto per gruppi, studenti e anziani, si riesce a mandare avanti e a far crescere un evento come il nostro, senza contributi pubblici e senza essere indebitati fino al collo?"

Pubblicato il: 27/12/2007

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