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Assoluzione Crociani. Appello del pubblico ministero

Netta contrarietà dell'accusa, che per il pensionato di Acqualoreto aveva chiesto l'ergastolo. Intanto, Franco Crociani ha fatto il suo ritorno nella frazione di Baschi di Acqualoreto che è sempre rimasta incredula di fronte all'ipotesi della sua colpevolezza

ORVIETO - Il pm Raffaella Gammarota non ha dubbi.  Non appena saranno depositate le motivazioni del dispositivo, inizierà a preparare le carte per l'Appello.  La sentenza di assoluzione, pronunciata martedì pomeriggio dai giudici della corte d'Assise di Terni, per Franco Crociani, unico imputato per l'omicidio di Baschi, ha suscitato grande clamore, oltre ad aver trovato la netta contrarietà dell'accusa che, per il pensionato di Acqualoreto, aveva chiesto l'ergastolo.  I giudici che hanno rimesso in libertà il sessantasettenne dopo due anni di carcere hanno applicato la formula dell'insufficienza di prove.  Ma soltanto le motivazioni tra novanta giorni spiegheranno che cosa, secondo i giudici, non ha retto nell'impianto accusatorio. Quel che è certo, per il momento, è che i magistrati hanno ritenuto inaffidabile la testimone chiave dell'inchiesta, la prostituta bosniaca, Sabina Sarach, testimone oculare del delitto. La donna, anche in aula, è tornata ad accusare Crociani e si è costituita - come la famiglia della vittima - parte civile nel processo.  "Mi accusa perché vuol coprire qualcuno" aveva risposto l'imputato in udienza negando, come ha sempre fatto, ogni addebito. I familiari della vittima, l'elettrauto quarantaquattrenne di Allerona scalo, Sauro Mencarelli, non se la sentono ancora di commentare la sentenza. Intanto, Franco Crociani ha fatto il suo ritorno nella frazione di Baschi di Acqualoreto che è sempre rimasta incredula di fronte all'ipotesi della sua colpevolezza.

Pubblicato il: 20/12/2007

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