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Evasione record, imprenditore orvietano alla sbarra

Al via il processo che vede coinvolto l'amministratore unico di una società agricola. E' accusato di aver sottratto al fisco quindici miliardi delle vecchie lire.

Cronaca

di Vincenzo Carducci

Si è aperto questa mattina di fronte al tribunale di Orvieto il procedimento che vede coinvolto un imprenditore agricolo orvietano accusato di aver evaso il fisco per circa quindici miliardi delle vecchie lire. Il processo è stato rinviato al prossimo 4 dicembre per l’incompatibilità del giudice Massimo Zanetti che aveva seguito il fascicolo nella fase preliminare delle indagini in qualità di gip. Assente in aula l’imputato, amministratore unico dell’impresa agricola in questione, finito nel mirino della Guardia di Finanza di Orvieto nel novembre 2001 insieme ad un altro soggetto, coimputato nel procedimento, che a nome della società aveva aperto diversi conti correnti in alcune banche tra Orvieto e Perugia. Una serrata indagine, lunga circa un anno, portò le Fiamme Gialle a ricostruire un panorama fiscale in cui mancavano all’appello circa 8 milioni di euro tra redditi non dichiarati e varie tasse evase. Un assoluto record per la realtà orvietana. Nella prossima udienza saranno chiamati a testimoniare anche i funzionari di una banca della Rupe dove il maxi evasore aveva aperto i conti più cospicui.

Pubblicato il: 19/06/2003

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