Cacciatore ucciso a Baschi. Gli inquirenti indagano sulle modalità e i tempi del tragico sparo

Lo sparo mortale potrebbe essere avvenuto una manciata di minuti dopo l'orario di caccia consentito per legge. E' allora, nel tardo pomeriggio di giovedì, che è stato ucciso il cacciatore cinquantacinquenne Roberto Nini. All'indomani della tragedia avvenuta nei boschi di Collelungo, durante una battuta di caccia al cinghiale, le forze dell'ordine stanno seguendo tutte le piste per ricostruire l'effettiva dinamica dell'incidente. L'orario esatto nel quale si è consumato il fatto sarebbe uno dei particolari determinanti per aggravare la posizione di uno degli otto compagni di squadra, sul quale ora pende l'accusa di omicidio colposo, che, imbracciato il fucile, avrebbe ferito a morte il muratore di Baschi scambiandolo per un cinghiale.
Su questo ed altri particolari starebbero lavorando gli inquirenti che, al momento, stanno vagliando la posizione di alcuni cacciatori in merito alle responsabilità legate, soprattutto, alla violazione del regolamento di caccia. Come è specificato nel calendario venatorio, infatti, "dal 1 al 15 dicembre 2007 l'esercizio venatorio è consentito solo nell'orario compreso tra le 6.30 e le 16.45". Se confermato intorno alle 17 l'orario della tragica fatalità, la posizione di chi ha sparato si aggraverebbe ancora di più. Ma ancora, in base alle legge regionale, la caccia al cinghiale prevede squadre di minimo 20 persone, l'iscrizione nel registro delle squadre provinciali e la tabellatura esatta della zona in cui si è deciso di cacciare. Tutte probabili violazioni sulle quali le forze dell'ordine avrebbero concentrato le indagini e starebbero portando avanti con interrogatori ai componenti della squadra. Al momento, però, solo uno, un cacciatore tuderte, sarebbe iscritto nel registro degli indagati, anche se non è escluso che nel corso delle indagini ne vengano iscritti anche altri. La salma del cacciatore baschese sarà affidata ai familiari quanto prima, dopo aver effettuato l'esame autoptico.