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Rifiuti campani: il maxi processo si biforca

L'eccezione sollevata in aula dal legale del sub commissario di governo per l'emergenza rifiuti in Campania, Giulio Facchi, per un vizio procedurale dovuto alla mancanza di notifica al difensore in sede di udienza preliminare, ha scisso il processo in due blocchi

Rifiuti campani: il maxi processo si biforca. E' stata l'eccezione sollevata in aula dal legale del sub commissario di governo per l'emergenza rifiuti in Campania, Giulio Facchi, per un vizio procedurale dovuto alla mancanza di notifica al difensore in sede di udienza preliminare, ad aver scisso il processo in due blocchi. Ora, infatti, con lo stralcio della posizione procedurale dell'imputato, per Facchi, dovrà essere di nuovo fissata l'udienza preliminare. Un'eccezione, questa, che potrebbe determinare ripercussioni in campo processuale in quanto, in questo modo, il sub commissario di governo passerebbe dalla posizione di imputato a quella di teste, potendosi quindi avvalere della facoltà di non rispondere e, quindi, rimettendo in discussione l'intero processo. Quattro, in tutto, sono state le eccezioni alla preliminare sollevate dalla difesa in ordine al decreto di citazione a giudizio, nella prima udienza di ieri alla quale erano presenti tutti gli avvocati degli undici imputati accusati per reati che vanno dall'abuso d'ufficio, al falso, alla violazione del decreto Ronchi. Ora per gli altri dieci accusati per il presunto traffico di rifiuti provenienti dalla Campania, il processo riprenderà nella prossima udienza fissata al 9 gennaio in cui si procederà alla discussione delle altre eccezioni preliminari tra cui, prima di tutte, quella relativa all'incompetenza territoriale.

Pubblicato il: 14/12/2007

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