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Giornata mondiale per l'infanzia: tra pedofilia e bambini scomparsi una amara riflessione

La Carta dei Diritti dei bambini compie oggi 18 anni

di Massimiliano Frassi, presidente Associazione Prometeo

www.massimilianofrassi.splinder.com . www.associazioneprometeo.org

 

La Carta dei Diritti dei bambini compie oggi 18 anni entrando così nella maggiore età.

È forse questa l'unica notizia che ci fa ben sperare, poiché cessando lei stessa di essere, per così dire, "minore", forse da oggi varrà un qualcosa di più di quanto non sia effettivamente mai valsa.

Infatti fino ad ora tutte le belle voci in lei riportate, sono di fatto state appunto soltanto voci. Peggio, un futile chiacchiericcio che non si è mai tradotto in azioni concrete.

Per questo oggi c'è poco da festeggiare. Semmai c'è da rimboccarsi le maniche e decidere veramente di fare davvero qualcosa di concreto a favore dell'infanzia violata, rinunciando a galà pro poverelli e comparsate televisive autocelebrative, ricche di vuoto.

Infatti oramai pure il nostro paese in termini di "indifesa" dell'infanzia non si fa mancare nulla.

Basta scorrere i dati per capire cosa voglia dire il binomio infanzia-violata in Italia. Dati forti. Dolorosi. Se negli stessi ritroviamo l'essenza dei nostri figli.

Bambini che spariscono a migliaia, ogni anno, secondo il sito internet della Polizia. E su mille di loro il 20% non viene più ritrovato. Per l'F.B.I. è un 20% da considerare virtualmente morto già dopo 24 ore dalla sua scomparsa. Poi l'età degli abusi sessuali, da zero a quattro anni. Pochi, anche in questo caso dolosamente pochi, gli anni delle prede.

Piccoli abusati e per questo non credibili. Svenduti tra pedofili come nelle aule di certi tribunali, dove pare più colpevole essere bambini che chiedono aiuto, che adulti che arrecano dolore. Vite spezzate che in  internet se fotografate valgono da 30 fino anche a mille euro. A seconda dell'immagine. Del grado di violenza. Del numero di sevizie. Della "qualità" delle stesse..

In un paese in cui si è persa la certezza della pena i primi a beneficiare di tale ingiustizia sono i pedofili. Su un campione di predatori di bambini "accertati" e condannati dai tre gradi di giustizia, il 67% sta in libertà e svolge spesso mansioni che lo portano ancora a contatto con i minori.

Ultimo esempio di una società, la nostra, non più a misura di bambino, in ordine di tempo, la sentenza che a Campobasso ha ridotto la pena evitando il carcere ad un pedofilo, che per due anni aveva abusato di una bimba disabile, con la motivazione "che il fatto è di lieve entità"; è questa la conferma, l'ennesima, che le cose stanno andando male, molto male. Per questo, ripeto, oggi c'è poco da festeggiare.
Ma tanto da sperare.  Che con i suoi 18 anni di vita, dodici in meno di quella dei Diritti degli Animali, anche la Carta dei Diritti dei Bambini diventi quello che sarebbe dovuto essere fin dalla sua nascita. Un'inappellabile ed indiscutibile esempio di difesa, ad oltranza, dei milioni di bambini che in Italia come nel resto del mondo, vedono gli anni migliori della propria vita, spazzati via dalla follia di certi uomini.

Pubblicato il: 20/11/2007

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