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La statue in Duomo saranno così

Presentata una ricostruzione grafica che attualizza, in veste virtuale, le rare immagini preservate solo attraverso le stampe settecentesche e dalle lastre ottocentesche dei fotografi orvietani. Al progetto, presentato pubblicamente da esperti del settore, manca solo il sigillo dell'ufficialità da parte della Cei

foto di copertina

di Sara Simonetti

 

ORVIETO - Dalle stampe del settecento ad un progetto moderno per far rivivere quello che un tempo era l'originario disegno: le statue dei dodici apostoli di nuovo in Duomo. Il progetto di ricollocazione delle sculture all'interno della Cattedrale è stato presentato ieri presso la chiesa di San Giacomo Maggiore attraverso una ricostruzione grafica che attualizza, in veste virtuale, le rare immagini preservate solo attraverso le stampe settecentesche e dalle lastre ottocentesche dei fotografi orvietani. E nell'elaborato, presentato nell'ambito del convegno dedicato al ciclo scultoreo degli Apostoli e dell'Annunciazione realizzato per il duomo di Orvieto tra il XVI e il XVIII secolo, le importanti opere manieristiche ritornano alla loro posizione iniziale: dieci accanto alle altrettante colonne cilindriche che dividono l'interno del Duomo in tre navate e due dietro l'altare, vicino alla croce lignea, dove sarà collocato anche il gruppo dell'Annunciazione di Francesco Mochi "nell'intento di offrire quasi - ha spiegato Vittorio Franchetti Pardo, professore de La Sapienza di Roma - una sorta di unità concettuale tra la figura della Madonna, dell'Angelo nell'Annunciazione e il Cristo". E' proprio sulla collocazione di quest'ultime statue che, nel piano virtuale, sono state proposte due diverse visuali. Una che vedrebbe collocate le due statue ai lati dell'altare, come nel disegno originale, l'altra che le vedrebbe spostate dietro la tavola liturgica e leggermente rialzate. Al progetto, ora, presentato pubblicamente e puntualmente descritto da esperti del settore, manca solo il sigillo dell'ufficialità da parte della Cei che, comunque, sebbene ufficiosamente, sembrerebbe aver già dato parere favorevole all'Opera del Duomo. "Speriamo che la nostra cattedrale - è intervenuto il vescovo Giovanni Scanavino - diventi il segno tangibile di una radice che continua a vivere nel tempo. Questo deve essere momento di dialogo e di condivisione - ha aggiunto - perché è importante, quando si crea uno spazio, anche saperlo gestire in maniera consapevole". Chiusa la fase partecipativa con la città, dunque, il passo successivo, dopo il sì della commissione liturgica, è attuare il trasferimento delle sculture in Duomo. E per quanto riguarda i tempi, dai vertici dell'Opsm si parlerebbe, sicuramente, non prima della fine del prossimo anno.

 

Pubblicato il: 17/11/2007

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