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Ex caserma Piave. Chi ha idee si faccia avanti. Ma ancora meglio chi ha soldi

E' aperta la partecipazione. Ma cosa accadrà se non coincideranno le proposte dei cittadini e quelle del mercato? Ciascuno porterà la propria visione e i propri interessi, tutti più o meno a vantaggio della città. Il Consiglio comunale sintetizzerà, ma ...

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di Dante Freddi

"Nella rifunzionalizzazione dell'ex Caserma Piave l'avvio del processo di partecipazione della cittadinanza avrà inizio e seguirà parallelamente la procedura di selezione dell'operatore economico. Prima di iniziare le attività del Laboratorio, nei mesi di novembre dicembre 2007, il Gruppo tecnico LOVG (Laboratorio Orvieto Vigna Grande) realizzerà, attraverso pratiche di ascolto attivo, la presentazione del processo, la rilevazione delle attitudini e delle conoscenze rispetto ai temi in questione."

Così è scritto nella comunicazione dell'apertura della partecipazione sul progetto Vigna Grande effettuata dall'Amministrazione comunale.


Non ho capito bene cosa significhi realizzare "la presentazione del processo, la rivelazione delle attitudini e delle conoscenza (di chi? n.d.r.)", ma al di là del linguaggio che non comunica e di cui naturalmente diffido, il fatto sarebbe che i cittadini possono dire la loro e proporre "idee motivate". Attenzione, non idee a cavolo, ma motivate, ragionate, logiche.

Mentre i cittadini offriranno al Laboratorio Vigna Grande le loro proposte e queste saranno tutte registrate per lasciare una traccia solida e visibile del processo che ha condotto alle scelte, il mercato, quindi quanti hanno mostrato interesse per quell'area, avrè la possibilità di definire un progetto.
Il tutto avverrà parallelamente, noi cittadini proponiamo, loro imprenditori propongono e dopo l'estate 2008, successivamente a incontri plenari e tematici, l'Ammistrazione potrà scegliere tra i progetti presentati e decidere cosa si farà e chi lo farà.
Non ho compreso pienamente qualche passaggio, ma ho capito che imprenditori e gente procederanno su vie parallele e come tali per definizioni non coincidenti. Ciascuno porterà la propria visione e i propri interessi, tutti più o meno a vantaggio della città. Nel senso che a chi vuole operare un investimento non è chiesto necessariamente che questo sia espressione degli interessi generali, ma certamente di quelli dei propri soci o azionisti.

Alla fine però c'è il Consiglio comunale che sintetizza e decide. Quel momento  sarà a ottobre 2008, così dice il calendario dell'operazione Vigna grande.

Se, paradossalmente, l'offerta del mercato sarà soltanto per costruire un albergo e residenze di pregio, quale possibilità elettiva avrà il Consiglio comunale? se i cittadini, sempre paradossalmente, vorranno lì un centro commerciale, quale possibilità avranno di essere accontentati? se città e mercato non coincideranno, cosa accadrà? se non ci saranno le morotee "coincidenze parallele" tutto il sistema di partecipazione messo in piedi sarà soltanto una mortificazione.

Ma tant'è, la democrazia non è perfetta ed è meglio esserci piuttosto che no. Allora, tutti al Laboratorio Orvieto Vigna Grande con idee motivate e preparati ad un "ascolto attivo". Senza la pretesa che le proprie idee siano le migliori. Comunque, verrà garantita dal Laboratorio la "tracciabilità" di tutto il processo formativo delle opinioni e noi quella traccia la seguiremo, per essere sicuri che tanto tempo speso e tante energie coinvolte abbiano davvero un senso.

Pubblicato il: 13/11/2007

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