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Olive. Meno produzione, più resa migliore qualità. Il prezzo aumenta

Il presidente dell'Unione Agricoltori di Orvieto, Roberto Poggioni, mette a confronto i dati di questa annata con quella 2006

"Olivicoltura: meno produzione, più resa e migliore qualità". E' questo il quadro dipinto dal presidente dell'Unione Agricoltori di Orvieto, Roberto Poggioni mettendo a confronto i dati del 2006 con quelli di quest'anno. E quello che ne è emersa è una realtà a luci ed ombre. Ombre soprattutto sulla produzione che, rispetto al 2006, è calata di 8mila quintali di olive, pari a circa il 40 per cento in meno, passando dai 22mila quintali (le stime sono relative alle attività dei produttori della Confagricoltura) ai 14mila per il 2007. Per quanto riguarda la resa si è assistito ad un aumento di 4 punti percentuali passando dal 12 per cento per il 2006, pari a circa 2mila e 500quintali di olio, al 16 per cento per il 2007. "Il calo nella produzione - continua il presidente - si deve a un fatto fisiologico oltre a un andamento climatico che, per mancanza di piogge, ha avuto l'effetto di diminuire i frutti per albero. Altra causa, seppur con effetti focalizzati solo sulla produzione e non in qualità del prodotto, è la presenza della mosca olearia. Ma il segno meno nella quantità prodotta - aggiunge - viene compensato da quello positivo della resa a quintale, al quale si aggiunge una migliore qualità rispetto al 2006".  Il calo, seppur non vertiginoso della produzione, ha avuto però, come primaria conseguenza, l'innalzamento dei prezzi passati dai 7 euro e mezzo al litro per il 2006 ai quasi 9 euro di quest'anno. Aumento dovuto, in parte, anche all'assenza, nel comprensorio Orvietano, di depuratori per lo smaltimento delle acque reflue che implica ai proprietari dei frantoi di rivedere il prezzo dell'olio per sovvenire alle spese per il trasporto delle acque negli impianti di  Terni o Bettona.

 

 

Pubblicato il: 15/11/2007

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