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Guido Turreni. Discorso al congresso di Forza Italia

DISCORSO CONGRESSUALE F.I. DEL 26/10/2007 SUL FUTURO DEL MOVIMENTO DI FI AD ORVIETO di Guido Turreni.

- Care amiche e cari amici benvenuti al nostro quarto congresso comunale, vi do un benvenuto soddisfatto e di cuore perché non credevo che avreste partecipato così numerosi.

- Questa vostra partecipazione così importante mi induce a dire che si tratta di un primo risultato piuttosto incoraggiante e dimostra che il nostro movimento sta cominciando a crescere, e che non è stato del tutto inutile lottare per i nostri ideali anche qui ad Orvieto, dove è anche difficile persino manifestare liberamente il proprio pensiero, senza essere messi all'indice semplicemente perché non si è di sinistra, non si è comunisti, insomma, semplicemente perché non la si pensa come loro.

 

- per preparare questo mio intervento ho ritenuto utile rileggere il discorso che ebbi modo di pronunciare all'ultimo congresso, giusto per farmi un idea di cosa fosse cambiato, e devo dire che invero molte idee e molti elementi di quel discorso sono ancora attuali: ora come allora è necessario puntare sui giovani della nostra città che sono coloro che appaiono i più predisposti al cambiamento, i più sensibili al principio della meritocrazia ed ai valori fondanti del nostro movimento. Ora come allora è importante comunicare con la gente indecisa e che continua a votare stancamente e con sempre minore convinzione a sinistra, per cercare di mandare il medesimo messaggio, ovvero che nei prossimi anni si deciderà il futuro dei loro figli, o dei loro nipoti, qui ad Orvieto, un futuro che evidentemente la sinistra orvietana non è più in grado né di garantire né di assicurare con i vecchi metodi del clientelismo e delle raccomandazioni.

 

- ma la rilettura del mio ultimo intervento mi ha anche consentito di fare mentalmente un primo bilancio di ciò che siamo riusciti a fare e di ciò che invece non siamo riusciti ad ottenere.

 

-ebbene, sul piano politico, e nonostante i vergognosi sabotaggi interni di cui siamo stati vittime, e su cui tornerò in seguito, anche se per l'ultima volta, siamo riusciti a portare il nostro movimento da un piano di pura e dura critica, ad essere movimento d'opinione che è riuscito anche a fare delle proposte serie e concrete per il bene di tutta la città, primo, ma non unico esempio, la proposta della realizzazione del casello autostradale a nord di Orvieto, che oramai nemmeno la sinistra più odiosa e livorosa è in grado di ostacolare, tanto che ad oggi non pare che ci siano più dubbi sulla sua futura realizzazione. E questo è senza dubbio un risultato storico e senza precedenti nella storia politica dell'opposizione, perché per la prima volta in sessant'anni, non solo abbiamo surclassato la sinistra sul piano dei progetti, ma abbiamo anche dimostrato che solo con la forza delle idee siamo in grado anche di candidarci al governo della città.

 

- sempre sul piano delle proposte, abbiamo anche fornito delle soluzioni concrete ai tanti problemi dell'ospedale di Orvieto e per i nostri servizi sanitari, evidenziando che se la Regione vuole veramente realizzare un ospedale dell'emergenza-urgenza, qui ad Orvieto, è imprescindibile realizzare anche tutti quei servizi di medicina territoriale che assorbano le domande dell'utenza ospedaliera che emergenza non è, perché altrimenti non funziona né l'emergenza, né la medicina territoriale, che invece è la base delle esigenze dei nostri cittadini.

 

- Ancora sul piano delle proposte abbiamo cercato di risollevare le sorti del commercio e del centro storico, che appaiono in grande affanno, non solo nell'interesse delle singole categorie, ma anche nell'interesse generale di tutti i cittadini, e della pur asfittica economia locale; è infatti il mondo della libera impresa l'unico che è in grado di creare lavoro e benessere per tutti, cosa che a sinistra, a quanto pare, non hanno ancora ben chiaro, dal momento che continuano ostinatamente a perseguire la via del dirigismo e del pubblico intervento per uno sviluppo economico che non c'è oggi, e che non c'è mai stato in passato; al riguardo abbiamo proposto la realizzazione delle gallerie commerciali, secondo l'innovativo concetto - peraltro già sperimentato in tutta Europa - di creare nei centri storici dei centri commerciali naturali, dal momento che quelli artificiali cominciano ad imitare, nella loro progettazione architettonica, piazze, vie e fontane, sollecitando al riguardo anche le categorie, affinché lavorino in sinergia con il sistema degli eventi per richiamare quanti più clienti ed avventori possibile.

 

- abbiamo poi cercato di interloquire sul problema della ex Caserma Piave, rimettendo la soluzione del problema al mercato, con lo strumento che la maggior parte dei comuni italiani ha utilizzato per risolvere analoghe situazioni, ovvero con il concorso di idee e progetti, ma la sinistra ha invece perseguito per anni il principio opposto, quello dell'intervento pubblico e della presenza pubblica a tutti i costi, in ciò facendosi condizionare da Rifondazione Comunista e della sinistra oltranzista che aveva preteso che la Caserma rimanesse per forza in mano pubblica; tale pregiudizio ideologico ci ha portati dritti-dritti al fallimento più completo su tutta la linea, e oggi, purtroppo, ci troviamo come città a ripartire da zero, dopo aver dissipato oltre 800.000 euro presi a debito.

 

- potrei citare anche altre proposte che nel corso di questi anni abbiamo avanzato, da come ridurre il costo dell'acqua per i cittadini, ad una sana politica dei rifiuti che facesse bene oltre che alle casse del comune anche alle tasche dei cittadini, ma ora voglio parlare invece di ciò che non siamo riusciti a fare, del perché non ci siamo riusciti, e di cosa dovremmo fare da questo congresso in poi;

 

- Ebbene non mi pare dubbio che l'aspetto in cui dobbiamo crescere, e molto, è l'aspetto organizzativo interno.

 

- Non c'è dubbio infatti che il nostro movimento fino ad oggi si è avvalso esclusivamente della collaborazione estemporanea dei singoli volontari, qualche volta in modo caotico, e soprattutto senza avere le necessarie risorse economiche ed umane per poter sostenere un'attività politica incisiva e visibile.

 

- Sia ben chiaro che a mio parere Forza Italia non deve diventare un partito di professionisti della politica, come invece sono diventati la stragrande maggioranza dei partiti nostri avversari, che invece di politica ci campano; noi siamo gente diversa, siamo gente che produce, che lavora del suo, che soprattutto paga salate tasse su tutto, ed è per questo che rifugiamo dai così detti costi della politica, dalle prebende e dai privilegi.

 

- mi pare però necessario che il movimento ritorni, in primo luogo, ad autofinanziarsi dapprima tramite gli iscritti ed i simpatizzanti a cui rivolgo un appello affinché contribuiscano ciascuno secondo le proprie possibilità, ma soprattutto andando alla ricerca di contributi da parte di quei soggetti che per primi avrebbero interesse a finanziare le nostre battaglie come i commercianti e gli imprenditori.

 

- il secondo aspetto organizzativo che va sicuramente implementato è quello delle risorse umane; noi dobbiamo incominciare a conoscere meglio i nostri elettori sul territorio e dovremmo, a mio parere, organizzare a livello territoriale una rete di referenti che ci possa tenere in contatto con la nostra base, affinché chi vota Forza Italia possa contattare la persona giusta per segnalare un problema, un'ingiustizia o un ritardo, e di conseguenza il movimento possa saperlo e muoversi nel modo giusto, restituendo all'elettore il concetto di un partito e di un movimento che sono al suo servizio e non l'inverso.

 

- infine il terzo aspetto organizzativo che riguarda il rinnovo dei quadri dirigenti locali; finalmente dopo tanto interessato sconquasso che i soliti noti hanno voluto portare all'interno del movimento per fini, ambizioni, ed interessi squisitamente personali, possiamo tornare a parlare di un movimento e di un partito che si apre a chi vuole entrare per dare il suo contributo; molte facce nuove si stanno affacciando nel movimento, grazie anche all'attività del Circolo della Libertà che comincia a produrre interessanti risultati, con molte persone che hanno voglia di fare politica esclusivamente nell'interesse della città e non già come hanno ritenuto di fare i soliti noti, per poi passare senza scrupoli ai nostri avversari sulla base di patti scellerati che hanno solo contribuito a deludere, a disgustare, ed a confondere gli elettori di Forza Italia e di tutto il centro destra.

 

- Noi non dobbiamo e non possiamo più deludere non solo i nostri elettori, ma soprattutto chi vuole entrare nel movimento, con spirito di servizio per la città e per la sua comunità, perché costoro sono il futuro del nostro movimento.

 

- Dobbiamo invece valorizzare queste persone, attribuendo loro specifiche missioni, responsabilizzandole, e preoccupandoci della loro crescita affinché possano crescere meglio e più di noi perché presto, anzi molto presto, saranno loro che guideranno le sorti del movimento a livello locale.

 

- In questa ottica mi pare logico e sensato quanto deciso dal nostro Coordinatore uscente l'Avv. Antonio Barberani, che ha preannunciato insieme alla sua riconferma anche una staffetta all'interno del movimento, affinché presto chi ha retto le sorti del partito a livello locale possa passare al livello superiore anche al fine di formarsi meglio nell'interesse generale del nostro movimento e del nostro partito, sia a livello provinciale che regionale.

 

- Chiedo pertanto la fiducia dei militanti, degli iscritti ed anche dei semplici simpatizzanti, oltre che degli elettori, affinché possiamo migliorare il nostro movimento nei termini che vi ho accennato, con l'intesa che non dovranno esserci uomini della provvidenza che assumeranno su di loro tutte le responsabilità, ma al contrario dovrà esserci una affiatata squadra di instancabili vogatori, che remeranno tutti insieme ed armoniosamente verso il porto dell'affermazione dei nostri ideali e dei nostri valori che sono in primo luogo la libertà dall'oppressione; al contrario, i nostri avversari, eredi del comunismo reale, continuano ad esercitare questa sottile oppressione sulla quella parte di società civile che è fuori dal loro blocco di interessi, per questo c'è ancora molto bisogno di Forza Italia, proprio qui ad Orvieto, nella nostra splendida ma decadente città.

 

- Fra circa un anno ci saranno nuove elezioni comunali, e credo che il nostro movimento dovrà presentarsi a questo appuntamento con un ritrovato orgoglio, e con la consapevolezza di poter proporre un progetto politico alternativo della città, rispetto alla miseria che abbiamo visto scorrere in questi anni sotto i nostri occhi.

 

- Credo che dovremmo farlo insieme a tutte quelle forze che condividono la convinzione che la sinistra locale, da quella moderata a quella radicale, hanno miseramente fallito persino nei compiti istituzionali fondamentali di una amministrazione che sia degna di questo nome, a cominciare dal bilancio, su cui pare si stiano aprendo a cascata inchieste della magistratura contabile, fino alla protezione degli interessi dei più deboli, limitandosi solo ad una smaccata politica di conservazione del potere e dell'oppressione che si esercita sulla nostra gente, che deve essere ancora liberata dal condizionamento della paura di esporsi, di fare, e di proporre progetti per lo sviluppo della città.

 

- nella scelta di queste forze dovremmo agire credo senza pregiudizi, che non siano quelli del cambiamento, ma comunque mantenendo la nostra identità all'interno della Casa della Libertà perché altrimenti la nostra base ed i nostri elettori non ci capirebbero e probabilmente nemmeno ci seguirebbero.

 

- ciò ovviamente non esclude che sia possibile trovare anche altre alleanze in un panorama politico in estremo sommovimento, ma quello che dovrà essere chiaro è che gli elementi di discrimine dovranno essere quelli della pari dignità e quelli programmatici, ovvero dovremmo trovare elementi di raccordo con chi ha a cuore comunque una politica di sviluppo di ciò che ad Orvieto manca da sempre, ovvero infrastrutture e libera impresa.

 

- in conclusione quindi e ritornando a quello che chiedevo al Coordinamento di Forza Italia nel mio discorso del 2003, dobbiamo ancora andare avanti affinché tutto il corpo elettorale comprenda il messaggio che il futuro dei figli e dei nipoti degli orvietani è nelle loro mani ed è nel cambiamento di un sistema che attualmente crea emigrazione, pendolarismo e sottosviluppo di partito.

 

- chi, come me, ha avuto la fortuna e la gioia di diventare padre sa quanto questo messaggio sia penetrante ed efficace per gettare un sasso nel placido laghetto di certe convinzioni.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

Pubblicato il: 30/10/2007

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