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La Piave è in vendita

"Perché - si chiede Franco Raimondo Barbabella - il bando ammette la vendita quando il Consiglio comunale su di essa non si è mai pronunciato?". "Questioni di lana caprina-risponde Mocio"...

foto di copertina

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - La Piave in vendita. Il documento di attrazione pubblicato dal Comune in cerca di investitori prevede, infatti, non solo lo strumento della concessione per la riqualificazione della ex caserma, ma anche la vendita degli immobili.  Eppure, sull'ipotesi di vendita della caserma (il teaser si rivolge, letteralmente, ad "un operatore che sia disponibile ad acquistarlo o a prenderlo in concessione per un lungo periodo di tempo"), il consiglio comunale non si è mai, finora, espresso. Ed è per questo che il caso rischia adesso di scatenare una bufera a livello istituzionale. La questione sarà al centro della conferenza dei capigruppo, richiesta del consigliere Franco Raimondo Barbabella (Sdi) e convocata per lunedì prossimo. "Perché la conferenza eserciti - precisa Barbabella - quel ruolo di soggetto coordinatore di tutti gli altri soggetti che operano per la riqualificazione delle caserme, ruolo che finora non ha ricoperto e che gli è, invece, stato riconosciuto dal consiglio comunale con emendamento approvato lo scorso luglio".  Ma c'è anche la questione della vendita. Ovvero: "perché - si chiede Barbabella - il bando ammette la vendita quando il consiglio comunale su di essa non si è mai pronunciato?".

 

Per Mocio è una questione di "lana caprina". "Su un'eventuale alienazione - rassicura il sindaco - non potrà che decidere il consiglio comunale".

 

"Per il momento abbiamo soltanto lasciato libero il mercato di esprimere qualsiasi tipo d'interesse - spiega - Sarà nella fase successiva, con l'information memorandum, che il consiglio comunale deciderà tra la vendita o la concessione. Per altro, nella stessa fase, sarà chiamato a decidere anche sugli aumenti o meno delle cubature e sulla possibile introduzione della funzione residenziale". Mocio non sembra gradire assolutamente la polemica. "Essendo questa operazione molto delicata - è il suo appello con "frecciatina" al veleno - sarebbe auspicabile che tutti lavorassero per il bene della città e che non stessero lì a cincischiare su questioni di lana caprina".

Pubblicato il: 26/10/2007

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