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Gianni Cardinali rischia un minino di cinque anni di carcere per violazione del segreto di Stato

Per le tre foto scattate e poi pubblicate da diversi quotidiani e giornali on line dal balcone di un privato suo amico, che documentano il taglio dei pini all'interno della caserma Monte Grappa di Orvieto

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Rischia un minino di cinque anni di carcere per violazione del segreto di Stato. Tanto la legge prevede e tanto rischierebbe l'ambientalista orvietano, Gianni Cardinali, per le tre foto scattate (e poi pubblicate da diversi quotidiani e giornali on line) dal balcone di un privato suo amico che documentano il taglio dei pini (tra dicembre 2006 e gennaio 2007) all'interno della caserma Monte Grappa di Orvieto.  

Responsabile per anni del Wwf, direttore dell'Oasi di Alviano, Cardinali risulta ufficialmente indagato dalla Procura che gli contesta il reato (aggravato dalla continuità) di aver rivelato, divulgandole, notizie che interessano la sicurezza dello Stato.  Questo perché, come noto, gli insediamenti di natura militare, come altri che attengono direttamente allo Stato, sono tutelati dal codice attraverso la segretezza, per le particolari attività che vi si svolgono.  

L'indagine (titolare il sostituto Anna Lisa Giusti) è scattata sulla scorta di un esposto contro ignoti, presentato in procura proprio da parte del comando del centro addestramento che ha sede presso la caserma orvietana.  Le indagini hanno condotto facilmente a Cardinali attraverso prove testimoniali e un rapido screening degli appartamenti privati che si affacciano sul parco della ex Smef. 

La vicenda è stato il colpo di coda della lunga polemica che, all'epoca, aveva accompagnato il taglio degli otto pini del parco. Vicenda anche quella a sua volta finita in procura su segnalazione di un orvietano.

"Una battaglia ambientalista tacciata di violazione del segreto di Stato".  E' questa l'idea che, sulla vicenda, si è fatto il legale di Cardinali, l'avvocato Sergio Finetti.  "L'imputazione - prosegue il legale - appare singolare per un soggetto da sempre propugnatore della natura, bandiera del vivere civile".  

"E, d'altro canto, quello che emerge dagli scatti - insiste l'avvocato prossimo a depositare una memoria per il suo assistito - è proprio l'esclusivo interesse di natura ambientalista.  Le fotografie incriminate ritraggono, infatti, unicamente dei tronchi di pino e due operai, mentre si disinteressano completamente del contesto circostante.  Insomma, l'unica preoccupazione evidente del mio cliente era che quei pini secolari non venissero abbattuti".  "La totale assenza di dolo - conclude l'avvocato Sergio Finetti - è provata anche dal fatto che Cardinali, sull'argomento, a nome del Wwf ha scritto anche al Ministro dell'Ambiente, a quello delle Infrastrutture e dell'Economia oltre che sulle pagine locali di bacheche e giornali".

(in alto al centro Gianni Cardinali)

Pubblicato il: 25/10/2007

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