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Casello Orvieto nord. Non c'è pace

Tante polemiche per giungere alla decisione. Ora lo spostamento del sito individuato.  Ma "La pratica va avanti" rassicura il vicepresidente della Provincia di Terni Loriana Stella

foto di copertina

ORVIETO - Slitta la firma del protocollo d'intesa sul casello Orvieto nord che, nelle ultime settimane, intanto, a sorpresa, è stato spostato.  Il controverso secondo svincolo nato da una proposta dell'opposizione poi sposata anche dalla maggioranza con tutte le polemiche correntizie che ne sono derivate, specie all'interno dei Ds, sembra non trovare ancora pace.  

 

Il protocollo d'intesa che doveva essere firmato per la fine di settembre è scivolato in avanti nel tempo.  "La pratica va avanti" rassicura il vicepresidente della Provincia di Terni, Loriana Stella che spera di arrivare alla firma del protocollo nelle prossime settimane.  "Lo slittamento - spiega Stella - è legato ai tempi necessari alla chiusura del progetto definitivo".  Una delle novità delle ultime settimane è poi che il casello è stato "spostato".  In sostanza, lo svincolo è scivolato qualche centinaia di metri più a nord, finendo a cavallo tra i Comuni di Orvieto ed Allerona, praticamente a ridosso dell'area industriale de Le Prese. Sul motivo Comune e Provincia non sembrano tanto d'accordo.  "Possibili problemi con gli espropri" è quanto riferisce il vicepresidente provinciale e assessore alla Viabilità, Loriana Stella.  "Un aggiustamento strettamente funzionale di carattere tecnico, frutto di recenti sopralluoghi" lo definisce, invece, dal canto suo il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Marino Capoccia.  

 

Gli interrogativi sulla progettazione, ad ogni buon conto, non mancano.  Li portano avanti frange delle categorie, politici supportati da dati tecnici.  I primi sono quelli sulla viabilità di raccordo tra il casello e la viabilità ordinaria.  E qui c'è già chi è pronto a tirare in ballo l'esondabilità dei terreni della zona, specie perché, non avendo la ferrovia l'altezza sufficiente per far passare i mezzi pesanti, sembra sia necessario scavare sotto il livello dell'attuale piano stradale realizzando un sottopasso.  

 

Ma nelle ultime settimane, sarebbe tornato prepotente come non mai anche il problema dell'eterno dilemma: secondo stralcio della complanare o casello?  Una scelta si imporrebbe.  A spingere in questa direzione ci sarebbero una serie di fattori tra cui, non ultima la scarsezza dei finanziamenti pubblici.  In questa direzione, per altro si erano spinte in fase di osservazione al piano regolatore, anche alcune associazioni ambientaliste locali.  Per gli amministratori orvietani che da sempre hanno sostenuto il casello, a patto che non vada a detrimento dei finanziamenti per il secondo lotto della complanare, la scelta è imbarazzante.  Eppure, sembra questa la strada.  "Bisogna solo stare attenti a non fare doppioni e per questo occorrerà rivedere una parte del tracciato del secondo lotto della complanare" ha detto più volte il sindaco Stefano Mocio, negando che il presidente di Regione Maria Rita Lorenzetti abbia congelato l'ipotesi di finanziamento del secondo stralcio. La fattibilità di entrambi comunque a quanto pare potrebbe essere rimessa in discussione. Intanto, procede la pratica anche per la realizzazione del casello Castiglione in Teverina. Anche il Comune viterbese è prossimo alla chiusura del protocollo d'intesa con Anas e società Autostrade.

Pubblicato il: 24/10/2007

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