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Truffe on line, orvietani intrappolati nella rete

La truffa viaggia via Internet. Carte di credito clonate, merce acquistata e pagata ma mai giunta a destinazione. Anche gli orvietani inciampano e cadono nella "grande rete"

Cronaca

di Vincenzo Carducci

La truffa viaggia via Internet. Carte di credito clonate, merce acquistata e pagata ma mai giunta a destinazione. Anche gli orvietani inciampano e cadono nella "grande rete". Sono sempre più frequenti all'ombra del Duomo i raggiri che corrono via computer, uno strumento tanto utile che tuttavia dimostra come può tramutarsi in una pericolosa trappola. Un dato che emerge dalle statistiche dei carabinieri di Orvieto a cavallo tra il 2002 e questi primi mesi del 2003. Le forze dell'ordine hanno dovuto infatti fronteggiare a diverse denunce di famiglie orvietane truffate dopo aver acquistato merci e materiali su internet.

Affascinanti pagine web attirano l'attenzione del navigatore di turno e lo invogliano a comprare a prezzi scontati oggetti altrimenti reperibili soltanto a cifre maggiori. Così è successo che lo sventurato acquirente, dopo aver fatto spesa su internet lasciando i propri dati personali, si è visto spillare soldi dal conto corrente o addirittura si è visto clonare la propria carta di credito con tutto quello che ne consegue. Si parla di truffe dalle cifre non esorbitanti, 1000-2000 euro, ma che nei bilanci di famiglie normali e forse un po' ingenue hanno oltre modo lasciato il segno. Il raggiro via internet nel terzo millennio sta dunque lasciando sempre meno spazio alla vecchia truffa "porta a porta" che tuttavia continua a mietere le proprie vittime soprattutto tra gli anziani. La vendita di abbonamenti ad improbabili riviste o di prodotti di marca il cui marchio viene abilmente contraffatto restano le carte più giocate dai truffatori che battono il comprensorio orvietano. Complessivamente nel 2002 sono state 17 le truffe denunciate ai carabinieri di cui 12 scoperte (70 per cento) mentre nel 2002 erano state 19 quelle denunciate e sempre 12 quelle scoperte. La truffa più eclatante è stata quella della Consulpackaging di Fabro, società che acquistava merce da aziende che accettavano pagamenti posticipati salvo poi, a materiale consegnato, non saldare il conto e scomparire. In quella operazione vennero arrestate quattro persone, dirigenti e responsabili a vario titolo della ditta, con l'accusa di associazione a delinquere.

Pubblicato il: 12/06/2003

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