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Oasi di Alviano. Restaurato un argine che fu realizzato dieci anni fa

L'opera consentirà una "resurrezione" biologica di 150 ettari di una splendida palude con tutti i suoi "abitanti"

foto di copertina

di Maria Neve Medori, Laura Saenz de Buruaga, Alessio Capoccia, Gianni Cardinali

Abbiamo lavorato alacremente per tutto il mese di agosto, grazie alla disponibilità dell'assessore Regionale all'ambiente Bottini, di Endesa e della Provincia di Terni.
Con il costo di un modesto "suv", un piccolo e generoso imprenditore di Madonna del Porto, con le sue macchine per movimento terra, ha restaurato un argine che fu realizzato dieci anni fa.
Potrebbe sembrare una cosa da poco, ma grazie a tutti questi contributi abbiamo realizzato un'opera che consentirà una "resurrezione" biologica di 150 ettari di una splendida palude con tutti i suoi "abitanti". Coincidenza favorevole vuole che anche il Sii, servizio idrico integrato, l'ente per l'acqua per intenderci, ha iniziato la ricostruzione del depuratore di Madonna del Porto che, ancora oggi, procura tanti guai proprio a quei 150 ettari.
Tanta soddisfazione insomma: per avere realizzato un'opera importante con pochi soldi e con tanta disponibilità; per avere la possibilità di fare in concreto nuova sperimentazione sulla biodiversità; per migliorare l'osservazione degli uccelli da parte  dei visitatori che vorremmo sempre più numerosi.
In tutto questo, pur modestissimo contesto, siamo felici di affermare con fierezza che facciamo tutto con poco denaro, con tanta passione, con l'orgoglio di rispettare il denaro pubblico e con la certezza che tutto ciò che ci viene erogato viene utilizzato con tutto il rispetto dovuto.

Pubblicato il: 09/10/2007

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