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Marcia Perugia-Assisi: In 200.000 per chiedere diritti umani per tutti

Resoconto della giornata dal gruppo partito da Orvieto

foto di copertina

di "il gruppo partito da Orvieto"

200.000 persone hanno sfilato domenica lungo i 24 km che congiungono Perugia ad Assisi, una lunga marcia partita la mattina alle 9 circa e terminata alle 18.00, con gli ultimi partecipanti che ancora arrancavano per la salita verso la Rocca, dove ormai si era concluso tutto. Per ore la gente del posto, lungo il percorso ha visto sfilare ininterrottamente un fiume colorato, fatto di bandiere, striscioni, palloncini, visi dipinti ma il colore predominante, quello indicato quest'anno ai partecipanti, era il rosso. Rosso per chiedere il rispetto e la garanzia dei diritti umani inalienabili, per tutti in ogni parte del mondo, rosso per ricoradare la sofferenza del popolo birmano che sta lottando disperatamente per la democrazia e la libertà contro un regime militare in carica da circa vent'anni, rosso per Anna Politovskaya, la giornalista russa uccisa un anno fa, rosso per le vittime della povertà, rosso per il Darfur, rosso per la Palestina, rosso per le vittime di tutte le mafie e di tutte le guerre.

I 15 km ininterrotti di corteo hanno visto sfilare 200 associazioni diverse provenienti da ben 55 paesi, insieme a delegazioni e gruppi organizzati da ogni parte d'Italia. Le anime della pace c'erano davvero tutte, quelle del mondo religioso e laico unite lungo il cammino per i diritti. Tra quelle anime e quei volti c'erano anche i nostri (assonnati), quelli scesi dai due pulman partiti da Orvieto e Allerona alle 8 del mattino e sbarcati a Perugia intorno alle 9.30. Ci mettiamo in marcia quasi subito, i ragazzi di rifondazione raggiungono i compagni provenienti dal resto d'Italia, ci si rivedrà a fine giornata per il ritorno. Il nostro gruppo è animato dalle note popolari degli Organicanto che danno il via a suon di tarante alla lunga marcia che si protrarrà fino alle 17.30. Qualche sosta durante il cammino e concertini improvvisati agli angoli della strada catturano l'attenzione della folla che marcia sorridente e i sorrisi si fanno più aperti, la gente si ferma, ascolta e applaude prima di proseguire il cammino, qualcuno si unisce ai cori, qualcun altro prova ad accordarsi con lo strumento che si è portato dietro.

La prima vera sosta, però, è prevista dentro Bastia, nella piazza principale. Un altoparlante invita la folla a fare uno Stand-up generale contro la povertà, in tantissimi saltano con le mani rivolte al cielo, molti cedono alla fame e alla stanchezza, sono le 13.00, la piazza è animata dai banchetti del commercio equo solidale che, per l'occasione, hanno approntato dei punti di ristoro con cibo e bevande. Fra loro ritroviamo gli amici di Piano terra intenti a distribuire penne all'arrabbiata, dolci e vino. Un altro break musicale prima di ripartire con un piccolo cerchio improvvisato e un po' di ballerini, e via di nuovo alla volta di Assisi. Durante il cammino tanti saranno gli incontri, tra i più suggestivi un drappello di monaci buddisti con in mano le foto di Aung San Suu kiy, leader dell'opposizione birmana da anni agli arresti domiciliari, la cui immagine campeggia imponente sulla Rocca e poi tati musicanti, artisti di strada, scout, famiglie intere, vecchi e giovani, un gruppo di Hare Krisna con a seguito due buoi in dirittura d'arrivo rimaniamo in pochi, la marcia è ormai al termine, quando arriviamo in cima molti stanno già tornando indietro.

Anche quest'anno Assisi è stata travolta da un'orda pacifica di "barbari" e adesso si ricompone, piano, per tornare alla quiete che la contraddistingue, serbando il ricordo dei volti carichi di speranza. E poco conta la fatica, se intorno c'è gente pronta a regalarti un sorriso o anche un abbraccio gratuito, poco contano i 24 km di marcia se ad allietarli c'è una buona compagnia e la possibilità di una reale condivisione, a poco servono le stime e i calcoli quando realmente tante anime diverse sono accomunate da un medesimo scopo: gridare al mondo che un cammino comune è possibile se alla base c'è il rispetto delle singole individualità e dei diritti di ognuno.

 

 

Pubblicato il: 08/10/2007

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