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Uccide il cinghiale e resta vittima di un malore

L'uomo, sofferente di cuore, sarebbe rimasto vittima di un improvviso malore, mentre sparava alla sua preda, trovata lontana non più di cinque - sei metri dal suo corpo senza vita

PARRANO - Uccide il cinghiale e resta vittima di un malore.  E' così che giovedì pomeriggio nel corso di una battuta di caccia al cinghiale, in località Cavatina di Parrano, nei boschi sulle pendici del monte Peglia, ha perso la vita Alessandro Morbidini, 64 anni, artigiano, di Corciano.  

 

L'uomo, sofferente di cuore, sarebbe rimasto vittima di un improvviso malore, mentre sparava alla sua preda, trovata lontana non più di cinque - sei metri dal suo corpo senza vita.  Morbidini faceva parte della squadra "La Casella": con lui, dislocate nelle varie postazioni, c'erano giovedì una trentacinquina di persone, tra queste anche alcuni parenti dell'uomo.  E sono stati proprio gli altri cacciatori, non vendendolo arrivare al termine della battuta, intorno alle 17,30, a  trovarlo senza vita nella sua postazione con i cani che guaivano e lo avevano parzialmente ricoperto di foglie, quasi a proteggerne il corpo.  

 

La tragedia sembra sia successiva alle 16,30, quando sul posto era passato il controllo degli uomini del corpo forestale dello Stato. Nello stesso giorno un altro cacciatore, Mario Straccioni, di 48 anni ha perso la vita in Valnerina, nel Comune di Sant'Anatolia di Narco, cadendo in un dirupo.

Pubblicato il: 06/10/2007

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