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I giovani di AN in piazza il 13 ottobre

"Per manifestare- si legge nella nota di Azione giovani- contro la scarsa attenzione che le istituzioni oggi dimostrano rispetto al tema della sicurezza e della legalità"

Il circolo di Alleanza Nazionale di Orvieto e Azione Giovani Orvieto scendono in piazza, il 13 ottobre, a Roma, insieme a migliaia di altri italiani, per manifestare- si legge nella nota di Azione giovani- contro la scarsa attenzione che le istituzioni oggi dimostrano rispetto al tema della sicurezza e della legalità".

"La situazione che ormai da diversi anni l'Italia intera sta vivendo in merito al problema della sicurezza-continuano i giovani di AN- si sta muovendo, sopratutto negli ultimi mesi, in direzione di un rapido ed esacerbante aumento.

Anche la nostra ridente e sonnolente città, decisamente lontana dalla frenetica vita delle metropoli urbane, e fino a qualche anno fa poco interessata, al problema della delinquenza, si ritrova oggi a fare i conti con una escalation di furti, scippi e crimini vari che fanno davvero preoccupare. E non tanto per il numero dei casi in sé: altre città infatti potrebbero contestare che, nonostante tutto, il numero di fenomeni delinquenziali registrati ad Orvieto è più basso che in altre analoghe realtà.

Il fatto è che, dati alla mano, nessuno nel circondario orvietano era abituato ad un simile tasso di criminalità. Ci sono zone dove, oggettivamente parlando e, stando alle parole della gente, oggi non si è più sicuri di vivere, dovendo dormire costantemente con la paura di vedere la propria casa svaligiata nel giro di poche ore".

 

Continua Roberto Abbatematteo, presidente Azione Giovani Orvieto: "Fatti e misfatti che fanno riflettere. E se da un lato aumenta la delinquenza, dall'altro il governo Prodi vota l'indulto, con la conseguenza, più che ovvia, che chi ha beneficiato del provvedimento, ed è uscito di prigione, il più delle volte, nel giro di neanche un anno, è gia di nuovo dietro le sbarre. Ad oggi circa il 22% degli scarcerati è stato nuovamente condannato per crimini analoghi a quelli per cui era già finito in galera.

È interessante notare che in Italia per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri (ad oggi già ripresentatosi puntualmente agli occhi dei politici) invece che costruirne di nuove, vengano rimessi in libertà delinquenti condannati in via definitiva.

Se si toglie la certezza della pena anche a quei condannati che già si trovano in carcere, allora la credibilità dello stato in materia di legalità e sicurezza (se ancora ce ne fosse stata) scompare miseramente.

Un paese, l'Italia, dove ad un brigatista condannato per concorso in sei omicidi e due tentati omicidi, viene garantito il regime di semilibertà , permettendogli così di rapinare una banca e seminare il terrore nelle le nostre città.

Molti con la toga indosso oggi dovrebbero riflettere. Bella giustizia questa: diciamo grazie a certi indulgenti magistrati.

E per le strade ritornano ladri, delinquenti e assassini, che altro non sono che un insulto per le vittime di quei crimini, e per quelle famiglie che hanno perso, per mano del disprezzo della legge e delle basi del vivere civile di certa gente, un figlio, una figlia, un padre, una madre Questa è la risposta del nostro paese all'illegalità diffusa.

 

Si tagliano fondi e risorse per Polizia, Carabinieri e Vigili del Fuoco, e poi cosa succede? Tutti si lamentano (opinione pubblica e politici di entrambi gli schieramenti) perché le forze dell'ordine nelle città non bastano, gli incendi non sono adeguatamente controllabili per insufficienza di uomini e mezzi, non si riesce a far fronte alla microcriminalità e alla delinquenza organizzata

Serve coerenza prima di tutto.

Quella coerenza che Alleanza Nazionale ha sempre dimostrato riguardo a questo tema, anche votando in Parlamento contro l'indulto. An ha mantenuto fede al programma con il quale si è sempre presentato all'elettorato, un programma dove sicurezza e legalità erano e rimangono valori inscindibili del nostro movimento.

A differenza di altri partiti, da una parte e dall'altra degli schieramenti, che certo non possono dire altrettanto(!).

È per questo quindi che tutti noi saremo in piazza il 13 ottobre, per richiedere a gran voce quella legalità e quella sicurezza di cui oggi tanto necessita la nostra (povera) Italia".

Pubblicato il: 06/10/2007

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