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Cittadinanza attiva. Riprendiamoci l'ex ospedale

Il progetto confezionato prevede il riutilizzo per fini sanitari dell'immobile in piazza Duomo, da Palazzo della salute a residenza assistita per anziani a centro di fisioterapia

foto di copertina

Cittadinanza attiva e il Tribunale per i diritti del malato hanno lanciato una proposta nel confuso agone politico-amministrativo orvietano per affrontare e risolvere il problema degli anziani e rilanciano quindi l'idea del vecchio ospedale come sede di attività ancora legate alla sanità, dal palazzo della salute ad una residenza assistita ad un centro di fisioterapia. Su queste proposte, che riportiamo per esteso, si aprirà un dibattito, promette il responsabile del progetto Otero Montanini.

Ci sembra però che le scelte siano state già compiute, indipendentemente dalla bontà della proposta di Cittadinanza attiva, e che ormai l'unico spazio destinato agli anziani su cui poter ragionare sia la ex pediatria, che il Comune ha deliberato di acquistare venerdì scorso.

Segue il comunicato di Cittadinanza attiva e Tribunale per i diritti del malato.

La popolazione anziana orvietana rappresenta con sempre maggiore insistenza la priorità inerente l'assistenza ed il ricovero in strutture protette o di lungo degenza.

Tale fenomeno si sta accentuando anche per la limitazione di disponibilità di posti letto all'interno del nuovo ospedale, la cui missione principale, come è noto riguarda l'emergenza e l'urgenza.

Riceviamo infatti  frequenti segnalazioni di anziani che, una volta dimessi dall'ospedale non trovano servizi adeguati per  la continuazione delle cure e, in taluni casi, sono costretti a rivolgersi a strutture esterne sia per problemi sanitari che di tipo sociale.

Il dibattito su questi temi aveva prodotto una sua ipotesi progettuale, condivisa allora dalle organizzazioni sindacali  le più rappresentative della categoria, anche per i positivi riscontri occupazionali, riguardante l'utilizzo della struttura dell'ex ospedale di piazza  Duomo, ritenuta ideale per la realizzazione di un centro per autosufficienti, per una residenza assistita, per un centro di fisioterapia finalizzato al recupero, oltre all'insediamento di altri servizi sanitari e sociali.

La scelta  dell'immobile  di cui si parla avrebbe rappresentato una garanzia per la qualità della vita di quanti oggi sono costretti a ricorrere al servizio, peraltro costoso di badanti  o ad essere esiliati in luoghi anonimi e distanti dal contesto di vita abituale.

A fronte della lungimiranza di tale progetto, permangono ancora oggi perplessità sulla mancata attuazione, mentre alla luce dei dibattiti attuali sulla disponibilità della struttura anche per usi diversi(albergo, beauty farm, sanità privata ...) ci sembra opportuno riaprire una discussione sul tema degli anziani e degli spazi utili a soddisfare le loro esigenze.

In questo senso l'ex ospedale di Orvieto costituisce una risorsa concreta, utilizzabile in tempi brevi anche per le esigenze del Distretto Sanitario che potrebbe collocarvi i servizi del territorio in maniera organica  per le  esigenze della  privacy dei cittadini ed anche per una maggiore disponibilità  di spazi  per sviluppare ulteriori progetti finalizzati alla prevenzione: questo sarebbe il vero Palazzo della salute.

Tale ipotesi acquista ancora maggiore significato alla luce delle ingenti risorse finanziarie provenienti dal noto "lascito De Solis" che altrimenti rischiano di essere utilizzati per scopi diversi vanificando le aspettative della  comunità orvietana.

Per  tali motivi la nostra associazione si mobiliterà nei prossimi giorni per promuovere iniziative con il coinvolgimento diretto degli stessi interessati per stimolare l'adozione di provvedimenti non più differibili.

Pubblicato il: 30/09/2007

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