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Riordino delle insegne 'congelato' dalle proteste delle associazioni

Le critiche piovono ora su tutta la linea.  Metodo non partecipato, costi uadruplicati, tempi inopportuni e dislocazione insufficiente e inadeguata

foto di copertina

ORVIETO - Riordino delle insegne "congelato" dalle proteste delle associazioni.  E' così che è slittato, forse a novembre o come pare più probabile al prossimo anno, il progetto per la sostituzione delle insegne delle attività commerciali, annunciato con tanto d'ordinanza per il ritiro dei cartelli nel mese di agosto (il termine ultimo per il ritiro era fissato per il 12 agosto).  

 

Le critiche piovono ora su tutta la linea: metodo "ancora una volta non partecipato", costi "quadruplicati", tempi "inopportuni" e dislocazione insufficiente e poco intelligente.  A mostrare i muscoli sono state sia le associazioni di categoria che il consorzio Orvieto Promotion, che di lettere formali in Comune, per stoppare il progetto, ne ha scritte ben due.  

 

"Sia chiaro - spiega il direttore del consorzio Luisa Basili - noi non siamo contrari al riordino delle insegne stradali che, anzi, è urgente e necessario.  Abbiamo però espresso forti perplessità circa il costo e avanzato alcune richieste.  Più insegne di quante non ne indicasse il progetto e dislocate meglio.  Come è possibile, ad esempio, - fa osservare Basili - non prevedere neanche un'indicazione in piazza Cahen o piazza del Duomo?".  Altri paletti, "niente costi a carico degli esercenti per il ritiro e soprattutto contemporaneità d'azione tra il ritiro e la nuova istallazione per limitare al mimino ritorni negativi sulle attività.  Il tutto - conclude Basili - in periodi consoni".  

 

Durissimi, invece,  i toni del presidente di Confcommercio, Giuseppe Santi che rimprovera al Comune di non partecipare mai le scelte e fa sapere anche di aver interessato i legali per il passaggio, "un'imposizione" dice il presidente di Confcommercio, "da un servizio pubblico-privato, seppur caotico come è quello di adesso, ad un'azienda privata individuata dall'Amministrazione tramite appalto e che ha già quadruplicato i costi del servizio, che diventerà una nuova tassa annua che pesa sulle aziende".   

 

"Avevamo proposto - aggiunge Santi - la dicitura in doppia lingua e una segnaletica che facilitasse l'accesso ai parcheggi con l'indicazione dei numeri di posti disponibili e volevamo chiarimenti dal Comune sulla metodologia adottata e sui costi.  Per questo avevamo inviato agli uffici comunali una lettera.  Ad oggi nessuna risposta".  

 

Intanto qualcosa, però, sembra muoversi. Il consorzio, infatti, sarebbe in attesa di un incontro col Comune sull'argomento, incontro che potrebbe tenersi anche nella giornata di domani.

Pubblicato il: 28/09/2007

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