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Imprenditore edile orvietano evade un milione di euro. E non è il solo individuato dalla GdF

E' il quinto evasore totale scoperto dalla guardia di finanza di Orvieto, insieme ad un ingegnere ed a tre società operanti nel campo dell'informatica, della ristorazione e dell'abbigliamento

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di Stefania Tomba

ORVIETO - Cantieri aperti in tutto il Ternano, ma al fisco neanche un euro.  E' così che, ad Orvieto, la guardia di finanza ha scoperto un imprenditore edile che, tra il 2004 e il 2005, ha evaso circa un milione di euro.  L'imprenditore locale, per gli anni in questione, non solo non ha dichiarato i redditi, ma neanche l'Iva per sessanta mila euro ed avrebbe omesso anche di versare le ritenute Irpef nei confronti dei propri dipendenti.  

Le fiamme gialle della Rupe, dirette dal tenente Renato Nava, avevano rivolto l'attenzione sull'imprenditore nell'ambito delle disposizioni impartite dal comandante provinciale della guardia di finanza di Terni, volte all'intensificazione della lotta all'evasione fiscale.  Di qui le indagini e i controlli incrociati che hanno permesso alla locale tenenza di scovare l'imprenditore che non è, comunque, l'unico ad essere caduto nelle maglie dei finanzieri. 

Dall'inizio dell'anno, l'imprenditore edile è, infatti, il quinto evasore totale scoperto dalla guardia di finanza di Orvieto, insieme ad un ingegnere ed a tre società operanti nel campo dell'informatica, della ristorazione e dell'abbigliamento.  Tanti, poi, gli evasori "paratotali", "ovvero - spiegano dalla tenenza - coloro che, pur presentando la dichiarazione, hanno omesso di dichiarare tutti i redditi percepiti".  I controlli effettuati dalle fiamme gialle hanno interessato a trecentosessanta gradi le più svariate attività che vanno dalle imprese edili al confezionamento di tessuti, dalle macellerie alle agenzie immobiliari, dalle aziende agricole alle vendite immobiliari effettuate da privati.  Nel complesso, sono state scoperte evasioni per circa tre milioni di euro, oltre a mezzo milione di euro tra Iva dovuta, relativa e non versata.  "L'attività di ricostruzione del reale volume d'affari delle attività coinvolte - continuano a spiegare dalla guardia di finanza - è consistita, oltre che nel certosino esame della documentazione contabile e-o extracontabile acquisita, nel riscontro delle prestazioni effettuate o ricevute dai clienti e fornitori.  Il tutto, anche ricorrendo, in alcuni casi, all'utilizzo del sistema degli accertamenti bancari che ha consentito la ricostruzione delle movimentazioni finanziarie dei soggetti sottoposti a verifica".   

Chi ha provato a fare il "furbo" con le tasse, adesso dovrà ovviamente, quanto prima, mettersi in regola col fisco. Ma la stangata arriva con gli "interessi", perché alle normali tasse dovute allo Stato si andranno ad aggiungere salatissime sanzioni tributarie.  Il penale, invece, resta fuori dal discorso, perché gli importi non versati non superano le soglie stabilite per legge. 

La vicenda sta comunque suscitando molto interesse in città e anche qualche fibrillazione per investimenti in corso e, non ultimo, anche per l'alto numero dei dipendenti dell'imprenditore edile evasore totale.

Pubblicato il: 27/09/2007

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