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La statua di Padre Pio ci sarà. Ma la polemica impazza

Laicità, questioni di principio, rispetto della libertà? "La pratica - spiega meglio Capoccia - ha fatto il suo regolare corso ed ora la statua verrà istallata.  Per il futuro, onde evitare proliferazioni ingiustificate di statue e simboli si ricorrerà, come già detto, a regolamentare la materia"  

foto di copertina

ORVIETO - Affermare i principi della laicità o tollerare reciprocamente il proliferare di tutti i simboli religiosi e non? Ha scatenato un autentico putiferio la diatriba a distanza che si è consumata in consiglio tra Imbastoni (Sinistra critica) e il gruppo di preghiera a padre Pio per la collocazione della statua del santo in piazza Malcorini.  E, com'era prevedibile, gli orvietani, chiamati a pronunciarsi su questo, tutto sommato semplice, esercizio di democrazia si spaccano.  Tra laici che non intendono riconoscersi in valori religiosi che prendono indebitamente forma nelle piazze e cattolici (ma anche non) intenti a chiedersi "ma che male vi ha fatto padre Pio?". 

"Alla fine - dicono Anna Navetto e Vivissima Mattioni - meglio una statua del Santo da Pietralcina che molti altri simboli che rivestono anche impropriamente le nostre piazze".  "Una semplice statua, messa ricordare un santo, non può condizionare la vita di nessuno" ribadisce Antonella Berlenghini che, come la madre Anna, non è né contraria né favorevole all'iniziativa. Il problema però è di principio.  "Mi pare un'imposizione e una mancanza di rispetto nei confronti di chi non è religioso" dice Pamela Scimmi.  Ad ammetterlo è anche chi, invece, il segno della croce se lo fa. "Sono religiosa - dice Maria Pia Mechelli - quindi per me, ben venga padre Pio, nella piazza dove tra l'altro risiedo. Però, allo stesso tempo, mi rendo conto che non è un gesto corretto nei confronti di chi non è credente. Per giunta noi che ci abitiamo non ne sapevamo niente, siamo stati avvisati semplicemente con un cartello".  L'iniziativa, partita dal folto gruppo di preghiera devoto al santo che si è costituito sulla Rupe, è stata accolta dal Comune sulla scorta di una petizione che, a detta dello stesso vicesindaco Capoccia, ha messo insieme centinaia di firme.  

"La pratica - spiega meglio Capoccia - ha fatto il suo regolare corso ed ora la statua verrà istallata.  Per il futuro, onde evitare proliferazioni ingiustificate di statue e simboli si ricorrerà, come già detto, a regolamentare la materia".  La polemica però resta.  

Al centro, una libertà che nessuno vuol vedersi negata.  

"Ognuno è libero di vivere la propria religiosità - ribadisce Monaldo Graziani - ma dentro di sé, una statua su una piazza credo non serva a nessuno da questo punto di vista".  "Io non sono assolutamente contraria a mettere la statua in una piazza pubblica - gli fa eco Federica Brencio -  a chi dà fastidio padre Pio?  E che dire, allora, della stele di Carlo Giuliani fatta mettere a piazza Cahen? Non dovrebbe nemmeno starci".

Ma in mezzo a tante voci, se c'è chi alza gli scudi o chi, come Sergio Zanchi, invita gli orvietani a "combattere piuttosto i tanti problemi che affliggono la città", c'è anche chi sdrammatizza.  E dice sì alla statua di padre Pio ma "sulla rotonda di Sferravacallo, dove potrebbe far girare la circolazione ed evitare gli incidenti".

Pubblicato il: 22/09/2007

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