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Con il pianista uzbeko Michail Lifits si è aperto il Festival Valentiniano

Il Festival Valentiniano ritornerà nel prossimo weekend, con due appuntamenti: sabato 22 (ore 18,30) con "Les Chansonnettes du Café-Chantant" e domenica 23 (sempre alle 18,30) con il duo Elena Giri, flauto, ed Eugenia Nalivkina, pianoforte

Nella foto Michail Lifits ed il maestro Frajese

di Elio Taffi

Al Ridotto del Teatro Mancinelli è avvenuta l'inaugurazione del XX Festival Valentiniano, diretto dal maestro Carlo Frajese con la consulenza artistica del maestro Riccardo Cambri, con un spettacolare concerto del pianista uzbeko Michail Lifits, già presente ad Orvieto nella scorsa edizione del festival. Il venticinquenne artista ha confermato in pieno tutte le proprie qualità allo strumento con una prova di alto valore  tecnico. Due sonate di Scarlatti, per iniziare (anzi, "esercizi al gravicembalo", secondo l'originale dicitura), snocciolate con sicura padronanza; invero, la prima, in fa minore, sembrava più creatura di Schubert che non del compositore barocco italiano, ma, probabilmente, l'anima romantica di Lifits non ha saputo evitare di piegarsi ad un disegno tematico particolarmente "affettuoso" come quello della sonata K.111. Impressionante l'esecuzione della Sonata op.111 di Beethoven (il numero d'opera si ripete in maniera simpatica), che il giovane pianista esegue con un vigore interpretativo impressionante; la musica è splendida, senz'altro uno dei capolavori massimi del genio di Bonn, e Lifits ne propone una lettura efficace, tonica, muscolare. Pochi giorni prima, durante la conferenza stampa di presentazione del Festival Valentiniano, il maestro Frajese aveva accennato brevi passi della 111 di Beethoven al pianoforte, spiegandone la natura tecnica ed espressiva, e suggerendo al contempo efficaci immagini visive e filosofiche a corredo della dissertazione; ebbene, nonostante la differenza tecnico-strumentale fra i due musicisti (l'uno, un giovane pianista di gran talento, l'altro un superbo direttore d'orchestra d'antica e luminosa carriera), a mio avviso alcune limpide intuizioni sonore ed interpretative di Carlo Frajese sono sconosciute a Lifits, ma è pur vero che a venticinque anni non è possibile fare di meglio su quelle pagine. Dove invece il pianista uzbeko si è superato è nella romanticissima Sonata in si di Franz Liszt; niente da dire, un'eccellente performance, trascinante nei passi più vigorosamente tecnici, intima ed ispirata in quelli più riflessivi: da encomi! Lo Chopin raro del Notturno in do diesis minore, bis richiesto con entusiasmo dagli spettatori, ha ben chiuso un pomeriggio di grande livello al Ridotto del Mancinelli. Il Festival Valentiniano ritornerà nel prossimo weekend, con due appuntamenti: sabato 22 (ore 18:30) con "Les Chansonnettes du Café-Chantant" e domenica 23 (sempre alle 18:30) con il duo Elena Giri, flauto, ed Eugenia Nalivkina, pianoforte.

Pubblicato il: 20/09/2007

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