La Cresima della 'discordia'

di Stefania Tomba

ORVIETO - La Cresima della "discordia".  Una polemica spiacevole ha macchiato l'attesa dello Spirito Santo che i ragazzi orvietani riceveranno in Duomo nella serata di sabato 20 ottobre prossimo.  

Ad un mese dalla cerimonia, il motivo del contendere tra alcune famiglie agguerrite e la Curia è stato, fino a ieri sera (quando è tornata la pace negli animi), la contrarietà di otto famiglie su sedici di Ficulle a dover arrivare fino ad Orvieto per la celebrazione della messa e per giunta in orario serale, scomodando invitati e parenti. Un fuoriprogramma giustificato dall'esiguo numero di ragazzi che si avvicinano al Sacramento che ha incontrato non poche resistenze.  Se la metà, infatti, si sono adeguate all'idea, la restante metà ha dato battaglia fino alla fine, proponendo come soluzione alternativa, più "comoda" e confacente alle loro esigenze, la parrocchia di Ciconia.  

Le iniziali resistenze della Curia sono state vinte ieri sera e otto ragazzi di Ficulle riceveranno, alla fine, la Cresima nella chiesa parrocchiale di don Augusto Passeri, dove il sacramento verrà celebrato una settimana più tardi, il 28 ottobre alle 11.  La polemica ha creato frizioni e tensioni spiacevoli.  Il primo ad esserne rammaricato sembra essere proprio il vescovo diocesano.

 "Abbiamo praticato l'unica via possibile: quella della mediazione - commenta la vicenda sua eccellenza monsignor Giovanni Scanavino -.  Cercheremo per il futuro - aggiunge anche il vescovo - di favorire la celebrazione della Cresima, ciascuno nelle proprie parrocchie, anche in quelle più piccole.  Anche se, così facendo, è evidente che bisognerà individuare una diversa soluzione perché non potrà essere il vescovo a quel punto a celebrare tutte le Cresime".