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Le statue degli apostoli potrebbero tornare in Duomo

E' già arrivato il nulla osta del comitato scientifico composto per il costruendo museo dell'Opera del Duomo. In attesa  il pronunciamento di una commissione liturgica della Cei

foto di copertina

(nella foto, le statue ancora collacate nel Duomo)

di Stefania Tomba

ORVIETO - Le statue degli apostoli potrebbero tornare in Duomo.  Per restituire le opere manieristiche alla loro originaria collocazione è già arrivato il nulla osta del comitato scientifico composto per il costruendo museo dell'Opera del Duomo.  E' atteso ora soltanto il pronunciamento di una commissione liturgica della Cei che dovrebbe arrivare entro la fine del mese di settembre.  Se l'organismo ecclesiastico riterrà la collocazione in Duomo delle statue compatibile con la liturgia, sarà praticamente cosa fatta. 

Il 30 settembre - al termine della mostra le "Stanze delle Meraviglie" - gli apostoli, dalla chiesa di Sant'Agostino si "incammineranno" verso la Cattedrale, dove erano collocate fino ai primi del Novecento, quando, secondo il gusto dell'epoca, vennero bandite per eliminare ogni traccia barocca e per "riportare la cattedrale alla sua antica bellezza".  Da allora, un altro tentativo di "riammettere" le statue in Duomo venne fatto alla metà degli anni Ottanta, ma il parere favorevole dei comitati di settore fu stoppato, all'epoca, dall'opposizione del vescovo che addusse proprio "inderogabili esigenze liturgiche".  

Una cosa è certa: qualunque decisione verrà presa dalla Cei, le statue non torneranno più nei sotterranei della Cattedrale dove sono state per oltre quarant'anni, prima dell'esposizione aperta nella primavera del 2006. "Se non sarà possibile ricollocarle in Duomo - una per ogni pilastro come era all'origine - l'Opera del Duomo - spiega la dottoressa Alessandra Cannistrà, consulente della fabbriceria - tenterà di stabilizzare quanto più possibile l'esposizione del Sant'Agostino, in attesa di avere nella propria disponibilità palazzo Soliano, dove il progetto del museo colloca le statue".  

La serie degli Apostoli e Santi - opera di Raffaello da Montelupo, Francesco Mochi, Francesco Toti, Giovanni Caccini, Bernardino Cametti, Pierre Franqueville, su modello del Giambologna, e Ippolito Scalza - secondo il progetto per la realizzazione del museo dell'Opera del Duomo, sarebbe infatti da collocare, insieme al gruppo dell'Annunciazione del Mochi, al pianoterra del palazzo attuale sede del museo Emilio Greco, spazio espositivo che, almeno sulla carta, non sarà a breve nella disponibilità dell'Opera.  Sulla questione, un paio d'anni, fa aveva avviato una trattativa con il Comune (che ha in locazione i locali fino al 2011) anche il fabbriciere, e attuale assessore comunale, Giuseppe Della Fina.  L'idea era quella di utilizzare insieme il palazzo (Comune e Opera) tenendo unite l'arte antica e quella contemporanea di Emilio Greco, legate, tra l'altro, da un'unica committenza che è quella dell'Opera.  

Nel frattempo, o forse nell'attesa, si è fatto avanti il progetto di riammettere le opere in Duomo, progetto che interessa, tra l'altro, anche il gruppo dell'Annunciazione (Angelo Annunciante ed Annunciata) che potrebbe tornare accanto all'altare centrale, dove si trovava originariamente.  Una curiosità degna di nota.  A fare da scorta al citato parere favorevole del comitato scientifico, c'è anche una ricostruzione virtuale commissionata dal comitato stesso che simula la navata centrale ornata con le statue "sfrattate" dalla Cattedrale.

Pubblicato il: 06/09/2007

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