Orvieto. Prevenzione ai suicidi come a Spoleto

ORVIETO - "Orvieto, sull'esempio di Spoleto, deve perseguire ad ogni costo la strada della prevenzione dei suicidi".  

E' Fausto Ermini, del coordinamento comunale di Forza Italia, impressionato dall'allungarsi del funesto elenco di persone che si tolgono la vita gettandosi dalla Rupe, a suggerire al Comune di ricercare soluzioni logistiche che scoraggino il tragico gesto.  

"Orvieto non può e non deve invece incoraggiare momenti passeggeri di debolezza dettati magari dal clima o da situazioni personali forse superabili - afferma Ermini -.  Nella città di Spoleto stanno affrontando il problema parallelo del medioevale altissimo "ponte delle Torri": sconcertati dai suicidi da mezza Umbria, lo hanno saggiamente chiuso.  Poi stanno cercando una soluzione protettiva: ferro battuto, plexiglass, vigilanza, telecamere o altro.

Con alcune certezze di massima, anche se tutte da concretizzare. Ovvero che una vita umana vale mille volte più di qualsiasi impatto ambientale. Che una efficace soluzione tecnica va ricercata con ogni mezzo, anche fuori zona. E, infine, che qualsiasi risultato dissuasivo, anche minimo, può solo portare messaggi positivi al territorio.  Ad Orvieto è ormai doveroso perseguire la stessa strada di prevenzione".   

Ancora vivo è lo sgomento in città per la scomparsa, alla fine di giugno, ad una decina di giorni di distanza l'una dall'altro di Carlotta Martinengo, quarantasette anni e Andrea Costantini, studente universitario, di appena ventitrè.  Entrambi si sono tolti la vita gettandosi dalle alte mura della città del Duomo in punti già noti in passato per altri gesti estremi che sono costati la vita a decine e decine di concittadini. Per molti ora è giunto il momento di dire basta all'inquietante "invito" che arriva dalla alte mura di tufo foriere di morte.