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Vino per quattro milioni di euro. Una affare da fare

La Cardeto fa appello alla Monrubuio per chiudere insieme un contratto con una catena tedesca che vale il 30% della produzione del nostro vino. A lanciarlo è il presidente dott. Muzi

foto di copertina

di Sara Simonetti

ORVIETO - E' oltralpe il futuro del vino di Orvieto, che grazie alla richiesta di un famoso colosso industriale tedesco potrebbe finalmente uscire dalla crisi nella quale da qualche anno a questa parte è irrimediabilmente caduto. Quattro milioni di bottiglie all'anno pari a 30mila ettolitri di vino equivalenti al 30 per cento della produzione totale dell'Orvieto classico sarebbe la quantità richiesta dall'azienda tedesca a due fornitori della zona per un indotto economico di oltre 4milioni di euro. La trattativa è iniziata proprio in questi giorni ma la partita dovrebbe giocarsi tra le due cantine sociali della zona. Ed arriva proprio da Andrea Muzi, presidente della Cardeto, - l'azienda che già nel 1999 aveva avuto rapporti con il colosso tedesco che la salvò da 7milioni di perdite ma dalla quale fu poi fatta uscire per il subentro di un altro imbottigliatore che offrì l'Orvieto ad un prezzo stracciato - l'appello alla Morubio. "Siamo pronti a mettere a disposizione anche il nostro sistema di imbottigliamento - ha affermato Muzi - per la parte di produzione della Monrubio pur di riuscire a siglare il contratto. E' una partita che non possiamo perdere - ha aggiunto - ma dobbiamo giocare insieme e fare sistema cercando di non cedere alle proposte vantaggiose di imbottigliatori fuori zona occupandoci noi sia della produzione che dell'imbottigliamento". Ma l'appello del presidente Muzi non vuole fermarsi solo ai produttori privati e alla Monrubio ma vuole estendersi anche ai sindacati e politici locali "perché un simile progetto che darebbe una svolta epocale alla commercializzazione dell'Orvieto - ha sottolineato il presidente - significherebbe un indotto economico davvero rilevante per tutto il territorio dell'Orvietano". Una gallina dalle uova d'oro, quindi, la vicina Germania nella quale sono riposte tutte le speranze per risollevare le sorti dell'Orvieto.

Pubblicato il: 18/08/2007

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