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Parabole "illegali" nel centro storico, il promesso piano di riordino non è mai scattato

Lo scempio denunciato a febbraio scorso dal nostro giornale continua. L'assessore all'Ambiente, Nazzareno Desideri aveva promesso che gli uffici competenti si sarebbero mossi

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Parabole "illegali" nel centro storico, il promesso piano di riordino non è mai scattato e le antenne sono ancora tutte al "loro posto", ad "abbellire" scorci medioevali, vicoli pittoreschi e balconi fioriti.  Lo scempio, denunciato a febbraio scorso dal nostro giornale, insomma continua.  E sì che l'assessore all'Ambiente, Nazzareno Desideri aveva promesso che gli uffici competenti si sarebbero mossi.  "Senza intenti punitivi e dando il tempo a privati di mettersi in regola, ma i controlli andranno fatti e le situazioni andranno sanate".  Queste le parole dell'assessore a febbraio scorso.  E sei mesi appaiono certamente come un tempo più che ragionevole per un privato per "mettersi in regola".

Quindi, in teoria, l'Amministrazione non dovrebbe più ammettere deroghe. Eppure l'inerzia sembra aver vinto sull'applicazione dei regolamenti vigenti che pure esistono.  E tanti. La materia è ripresa, infatti, all'interno del regolamento edilizio, dell'arredo urbano e negli indirizzi della commissione per la qualità architettonica del paesaggio. In tutti questi documenti, in sostanza, si dice che le antenne paraboliche nel centro storico non possono essere collocate sulle facciate delle abitazioni e sui terrazzi e poi occhio all'impatto ambientale: è richiesta la presentazione di un elaborato grafico che consenta la lettura a largo raggio dell'intervento con il contesto circostante. Pena multe che equivalgono a quelle minime dell'abuso edilizio. Pagine e pagine di norme che restano lettera morta.

"In assenza di alternative meno impattanti - spiegava eppure all'epoca l'assessore Desideri - serve il buon senso, ma anche ovviamente il rispetto delle regole, quindi non sarà nostra intenzione tartassare i privati, ma non possiamo neanche far finta di nulla".

Queste le regole, dunque, che, come lo stesso Desideri disse, "i cittadini non possono non conoscere". La commissione comunale per la qualità architettonica del paesaggio, innanzitutto, richiede un elaborato grafico per valutare la conformità ambientale. Le parabole, poi "devono essere rifinite e inserite in modo conveniente nel disegno architettonico dell'edificio" - è specificato nel regolamento edilizio. E ancora, secondo il regolamento per l'arredo urbano, devono essere collocate "esclusivamente sulle coperture e preferibilmente sulla falda tergale o comunque su falde non prospicienti la pubblica via". Sulla copertura di ogni edificio è ammessa inoltre "l'installazione di una sola antenna televisiva per ricezioni di tipo tradizionale, o parabole e impianti satellitari, con sistema centralizzato".

Pubblicato il: 15/08/2007

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