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Asl. Il tesoretto della Sanità orvietana

La vendita dei beni presenti sulla rupe e destinati alla salute del territorio orvietano dovrebbero offrire un potenziale enorme per il miglioramento dei servizi e delle strutture

ORVIETO - Sanità orvietana milionaria con le vendite dei beni della Asl.  Si conta una pioggia di circa 14milioni di euro a favore dei servizi sanitari orvietani grazie alle cessioni degli immobili in programma, dopo il trasferimento dei beni dalla Asl alla Regione.

 

 A conti fatti, i proventi maggiori arriveranno dalla vendita dell'ex ospedale di piazza Duomo.  La perizia dell'agenzia del Territorio - come indicato nell'accordo di programma recentemente firmato da Regione, Asl e Comune - lo valuta 6milioni 137mila euro. E che i proventi della vendita debbano andare "allo sviluppo e la riqualificazione dei servizi sanitari del territorio orvietano e per il piano di riordino del nuovo ospedale comprensoriale di Orvieto" è scritto sempre nello stesso accordo di programma. Ma non basta.  

 

A questi proventi dovranno andare ad aggiungersi i 2milioni 400mila euro, stimati come valore dello stabile di via Postierla e il milione e 200mila euro circa, stimati per l'ex Inapli di via delle Pertiche.  Senza contare che deve essere ancora valutato l'immobile dell'ex Pediatria sul quale c'è la prelazione all'acquisto da parte del Comune (per realizzare il centro anziani).  

 

E soprattutto che, come disposto dal lascito De Solis, è nella dispobilità della Asl il palazzo romano Nicosia valutato oltre 5milioni di euro (anche questi da destinare all'assistenza sanitaria orvietana e, più nello specifico, alla popolazione anziana bisognosa).

 

Insomma, in tempi di "vacche magre", si profila all'orizzonte un potenziale enorme per i servizi sanitari orvietani. Tanto più che esulano dal conto i trasferimenti istituzionali che la Regione dovrebbe regolarmente continuare a garantire.     

Pubblicato il: 10/08/2007

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