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Il terzo romanzo di Fabio Cerretani. 'Effetto albatro'

Un libro da cui emerge il sapore della nostra terra e i modelli e i comportamenti della gente di qui negli ultimi decenni del secolo scorso. Intorno alla "tabe letteraria" di uno scrittore...

foto di copertina

Fabio Cerretani, orvietano che da molti anni vive a Pisa, è al suo terzo romanzo. Dopo "La ragazza del Delta" e "Finis Terra" è ora in libreria "Effetto Albatro", per i tipi delle edizioni Robin. Chi ha conosciuto Fabio Cerretani non può che rallegrarsi a vedere come la sua genialità giovanile si sia ben strutturata ed abbia trovato la possibilità  di esprimersi nel romanzo con risultati straordinari. Chi non lo conosce avrà il piacere di leggerlo e scoprirlo e apprezzarlo.

Proponiamo questa recensione di Miriam Ravasio e, a chi avesse interesse ad approfondire l'argomento, suggeriamo l'indirizzo http://www.zam.it/1.php?id_autore=3101 .

"Quando si fallisce nella vita? Può un'aspirazione giovanile non conseguita, condizionare il resto dell'esistenza? La predestinazione è un dato? Sono domande che nascono dalla lettura di Effetto albatro di Fabio Cerretani, un "vecchio" russo fra noi. Tre parti, due "intermezzi", un epilogo che ci riportano al micragnoso mondo degli scrivani ottocenteschi. Ma il protagonista è un nostro contemporaneo, e gli anni "felici" della sua formazione, sono quelli caldi delle lotte civili e poi assurdi e criminosi dell'assassinio di Aldo Moro. Il protagonista però è avulso da tutto questo, impermeabile alle tensioni e poi alla svagatezza in cui negli anni Ottanta si stemperarono. Come un aratro versoio, la narrazione rivolta i giorni e il tempo nella ricerca della fertilità creativa, unico mezzo per il riscatto sociale di un "predestinato" alla Letteratura. E' una lettura che stupisce e che scorre veloce alla ricerca di quel respiro, quella realizzazione, che sin dalle prime battute, sappiamo negata, parzialmente negata. Come molti, in quegli anni di scolarizzazione di massa, il protagonista di origini proletarie si ritrova in ambienti "non suoi", il Classico e l'Università; dibattendosi fra doveri, difficoltà economiche, la meta di un successo o, almeno, di una realizzazione. Uomo di un moderno sottosuolo murato nella sua ostinazione, Genesio Tortolini si confessa cercando nei dati le cause dell'effetto mancato. Una scrittura abile, insolita che rende partecipi offrendoci in Taglia Unica la possibilità di un'autoanalisi, che ognuno può adattare o modificare da sé. Perché il tema del libro è il successo editoriale, come riconoscimento del proprio senso di vita. All'editore Pautassi (oh, potessi!) Tortolini, invia il suo lungo monologo; disincanto, commiserazione, pietà di sé, ironia, rabbia e desiderio impastati in una bella trama giocata sul doppio: Genesio, l'albatro che sta imparando a muoversi sulla terra e Clara Angrisani che come un passero fa mille voli. "La Letteratura però continuava a essere un'abitudine della quale non afferravo le motivazioni profonde, e leggevo nel modo in cui altri fumano: per vizio, per abitudine. Perché non riuscivo a smettere. Comprendevo che spettava alle lettere procurarmi la Gloria, ma capivo anche che era un ben remunerato impiego quello che invece poteva assicurarmi, se non la ricchezza, per lo meno un certo benessere nell'immediato".

EFFETTO ALBATRO

di Fabio Cerretani

Robin, 2007 pag. 336, euro 14

 

Pubblicato il: 22/08/2007

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