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Fuoco. Alla Cardeto danni per 200mila euro

Campi, orti, abitazioni e macchine gravemente danneggiate costituiscono il bilancio di un'intera giornata di fuoco. Non è escluso il dolo, data, sembrerebbe, la presenza di più punti di innesco dell'incendio

foto di copertina

 di Sara Simonetti

 

ORVIETO - Le fiamme hanno smesso di ardere ma i danni continuano ancora a scottare. Linee telefoniche in tilt, raccolti ridotti un cumulo di cenere e danneggiata la capacità produttiva di una delle più grandi cooperative vitivinicole dell'Orvietano. Questo il bilancio a tre giorni dal terribile incendio che ha devastato circa 50 ettari di terreno, tra cui vigne e terreni coltivati. La condizione peggiore si è registrata alla cantina Cardeto dove i danni si attestano intorno ai 200mila euro. "La situazione è davvero ingestibile - ha commentato il presidente della Cardeto, Andrea Muzi - è gravemente compromesso soprattutto il lavoro dell'imbottigliamento. Oltre ad essere saltate circa 200mila bottiglie - ha aggiunto - alcuni macchinari sono praticamente inutilizzabili. E poi ancora numerose attrezzature e bancali in legno. Tutto letteralmente polverizzato". Il rischio maggiore per la Cardeto è di veder saltare numerosi lavori per conto di aziende vitivinicole estere ed italiane. Un'intera produzione messa seriamente a repentaglio con conseguenze economiche rilevanti per tutto l'Orvietano. Ad aggravare il bilancio, però, non solo il fuoco ma anche i furti. Già alcuni giorni fa, alla cooperativa, si era registrato l'ennesimo caso e molti dei computer dell'azienda erano stati trafugati mentre altri gettati a terra e resi praticamente inutilizzabili. Una vera e propria maledizione sembra si sia abbattuta sull'azienda. Anche se il presidente Muzi sembra in parte rigettare qualsiasi ipotesi di ritorsione o sabotaggio. "Non abbiamo mai ricevute minacce in questo senso - commenta - e ora sono in corso le indagini da parte delle forze dell'ordine".

Campi, orti, abitazioni e macchine gravemente danneggiate costituiscono il bilancio di un'intera giornata di fuoco. Anche numerose linee telefoniche sono andate in tilt. Più di 21 pali carbonizzati per un totale di circa 20 abbonati senza telefono. Ieri decine di operai della Telecom sono stati impegnati nel ripristino della linea telefonica soprattutto nella zona tra la Cardeto e la provinciale per Allerona. "E' stato un danno ambientale - hanno commentato dalla Forestale - di dimensioni notevoli , come mai, negli ultimi anni si era verificato nell'Orvietano". Sulle cause che hanno innescato l'incendio sono ora in corso gli accertamenti da parte delle autorità giudiziarie. Non è esclusa l'ipotesi del dolo, alimentata soprattutto dalla vastità delle fiamme che hanno divorato gran parte del polmone verde intorno alla Rupe. A far sospettare la presenza di un incendiario è, in particolare, la modalità con la quale il fuoco si è sviluppato in diversi punti, distanti tra loro anche molte centinaia di metri. Mentre infatti i soccorritori erano impegnati ad arginare la marcia delle fiamme verso alcune abitazioni della Rocca Ripesena, l'allarme è partito anche da un'altra zona, un po' più distante e poi, di seguito, è stata un'escalation di segnalazioni interminabili che hanno impegnato le quadre dei soccorritori fino a tarda sera.

 

 

 

 

 

Pubblicato il: 08/08/2007

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