Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Dopo il fuoco si contano i danni

Uno dei più grandi polmoni verdi del territorio, come lo è il costone di Rocca Ripesena, è praticamente un cumulo di polvere. L'incendio ha dimostrato la carenza di uomini preposti a questo difficile lavoro e anche la pericolosità del terreno ancora con le stoppie o abbandonato

foto di copertina

Il giorno dopo l'Apocalisse, nelle campagne dell'Orvietano si contano i danni. Decine e decine gli ettari di vegetazione, tra vigneti e campi coltivati, letteralmente ridotti in cenere. Uno dei più grandi polmoni verdi del territorio, come lo è il costone di Rocca Ripesena, è praticamente un cumulo di polvere. Un danno ambientale dalle dimensioni incommensurabili che è stato limitato per l'impegno, durante tutta la domenica, di uno squadrone di circa 50 uomini tra vigili del fuoco, uomini della comunità montana, protezione civile e forze dell'ordine. Ingenti danni sono stati riscontrati alla cantina della Cardeto dove un macchinario, tra l'altro acquistato di recente, è stato messo fuori uso dalle fiamme. Una vera e propria catastrofe dove a colpire di più è la desolazione che ha provocato intorno a sé l'incendio che, come un flagello devastatore, non ha risparmiato niente. Ad essere aggredita dal fuoco, anche l'abitazione di un noto avvocato orvietano sulla provinciale per Allerona. Una tragedia le cui dimensioni potevano essere più contenute se non fosse stato per l'iniziale carenza di uomini. E' soprattutto su questo che è intervenuto anche il sindaco di Orvieto, Stefano Mocio. "E' stato un lavoro in team quello che hanno messo in campo tutte le forze impegnate nell'opera di spegnimento - ha commentato - ma purtroppo ad essere messo in luce è stato anche un altro problema: la carenza nell'organico dei vigili del fuoco di Orvieto". "Per questo - ha aggiunto - da parte dell'amministrazione c'è piena collaborazione per risolvere il problema e presto scriverò una lettera direttamente ai vigili del fuoco di Terni per potenziare l'organico di Orvieto anche perché, in queste condizioni, non è più possibile andare avanti".

Altro motivo che rende difficile il contenimento delle fiamme e rende invece facile il loro sviluppo è l'estensione notevole di campi con le stoppie, non arati e ancorà lì senza magari che siano stati effettuati solchi frangifiamma, che solitamente obbliga un decreto sindacale.                                                                                   

Foto di Giancarlo Brigliozzi

 

 

 

 

 

Pubblicato il: 07/08/2007

Torna alle notizie...